Ricordare per Non Dimenticare: Nove Pietre d’Inciampo a Venezia
Questa mattina, nella suggestiva cornice di Venezia, si è concluso il “percorso della memoria” con la toccante cerimonia di posa di nove Pietre d’Inciampo. La presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, ha guidato l’evento, sottolineando l’importanza di tramandare la memoria alle nuove generazioni per preservare il ricordo.
L’Impegno delle Istituzioni e delle Associazioni Locali
Damiano ha evidenziato il significato dell’unione tra istituzioni, associazioni e enti locali, creando una rete inclusiva che coinvolge anche i cittadini. L’obiettivo è rendere Venezia sempre più una “Città della Memoria”.
Partecipazione e Commozione: Testimonianze dal “Percorso della Memoria”
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Municipalità di Venezia-Murano-Burano, Marco Borghi, il vicepresidente della comunità ebraica di Venezia, Paolo Navarro Dina, e la storica dell’arte Petra Schaefer. Numerosi rappresentanti di associazioni, enti locali e cittadini hanno contribuito a rendere omaggio alle vittime.
Itinerario tra Storia e Commemorazione
Il percorso ha avuto inizio a Campo San Lio, nel sestiere di Castello, e si è snodato attraverso luoghi significativi come Campo della Guerra, Calle degli Albanesi, San Moisè, San Sebastiano, Rio Marin, fino a Campo San Cassiano. Ogni tappa ha rappresentato un momento di riflessione e di ricordo davanti alle abitazioni degli deportati veneziani.
La Particolarità della Giornata: Giovani Deportati per Motivi Politici
Questa seconda giornata ha dedicato un toccante ricordo a tre giovani deportati per motivi politici: Edoardo Cipulat, Carlo Caselli e Gildo Barbon. Durante la cerimonia, il presidente Borghi ha sottolineato l’importanza di restituire un’identità alle giovani vittime, preservandole dalla dimenticanza storica.
Emozionanti Testimonianze e Ricordi Vivi
Momenti commoventi hanno caratterizzato la cerimonia, tra cui la testimonianza di Laura Feracioli su Edoardo Cipulat, giovane studente universitario veneziano. La pietra posata oggi è un simbolo per ricordare un giovane pieno di speranze, un’esistenza stroncata dalla tragedia dei campi di concentramento nazisti.
In conclusione, il “percorso della memoria” a Venezia si conferma come un doveroso omaggio alle vittime, un impegno collettivo a non dimenticare e a tramandare alle generazioni future la consapevolezza di un passato che non deve essere dimenticato.