Valorizzare e tutelare il patrimonio culturale lucano è l’obiettivo centrale dell’accordo da 4,3 milioni firmato dalla Regione Basilicata e le Diocesi e Arcidiocesi del territorio.
Per l’attuazione di “Interventi per la tutela e la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale” è stato firmato ieri in Regione, presso il Dipartimento Attività Produttive, l’Accordo di Procedura Negoziata tra la Regione Basilicata e le Diocesi e Arcidiocesi della Basilicata. L’Accordo – raggiunto in seguito ad un incontro di pochi giorni fa tra la Conferenza episcopale lucana ed il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – prevede una spesa di 4,3 milioni di euro. E’ stato firmato dall’assessore alle Attività Produttive, Francesco Cupparo, da monsignor Salvatore Ligorio per l’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo, da monsignor Vincenzo Orofino per la Diocesi di Tursi-Lagonegro e da monsignor Ciro Fanelli per la Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. La scelta della Conferenza episcopale di Basilicata – è stato spiegato dai tre vescovi – ha individuato interventi in un vasto territorio, in quanto si tratta di “emergenze di notevole valore architettonico, artistico, culturale, religioso e con forte valenza turistica ma che per le condizioni di fatiscenza in cui versano non possono essere fruiti”.
I progetti prevedono interventi per 2,4 milioni di euro per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete di beni culturali ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo (Città di Potenza); 1,2 milioni di euro per la Diocesi di Tursi-Lagonegro (per la Basilica di Santa Maria di Anglona, per il museo-archivio-biblioteca del Comune di Tursi, nonché per la Basilica di San Biagio a Maratea; 1,3 milioni di euro per la Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, di cui 0,9 milioni di euro per l’ex Convento dei Frati Minori Osservanti e 0,4 milioni di euro per la Cattedrale Santa Maria Assunta di Melfi.
“La strategia messa in atto – ha evidenziato l’Assessore Cupparo, sottolineando l’impegno del Presidente Bardi a tutela del patrimonio culturale e religioso – è di aumentare l’offerta attrattiva della Basilicata in questo particolare momento di visibilità quale riflesso di Matera Capitale Europea della Cultura mettendo in rete attrattori culturali di notevole pregio. Nello specifico, il turismo religioso viene ulteriormente promosso e valorizzato per consentire itinerari religiosi tra i più importanti beni ecclesiali di Potenza, Tursi, Maratea e Melfi. Interessante – ha aggiunto – è anche la ricaduta dal punto di vista della creazione di occasioni di sviluppo del territorio, in quanto il recupero dei beni individuato sarà volano per la creazione di attività connesse alla gestione e fruizione degli stessi e di conseguenza aumentando la presenza di visitatori incrementerà lo sviluppo delle attività economiche turistiche locali”.