Questa mattina sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di persone, tra medici, infermieri, magistrati e forze dell’ordine che non sono riusciti a trovare posto sull’unico traghetto mattutino per Messina”.
“Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto del ministero dei Trasporti era ampiamente prevedibile – sostiene De Luca – già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l’integrazione delle disposizioni”. Per il sindaco di Messina “la riduzione delle navi è un provvedimento che io stesso avevo richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, perché l’accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio”.