Proseguono le indagini delle forze dell’ordine, oggi interrogato il 17enne sospettato di aver usato lo spray urticante
ANCONA – Domani il medico legale effettuerà le autopsie sui corpi delle sei vittime schiacciate dalla calca nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo: cinque minorenni di età compresa tra i 14 e i 16 anni e una donna di 39 anni, madre di 4 figli, morta mentre cercava di proteggere la figlia undicenne. Gli esami autoptici saranno eseguiti nell’Istituto di Medicina legale presso l’azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona.
Prosegue invece la degenza dei feriti. Sei pazienti sono ancora in terapia intensiva e la prognosi rimane riservata, mentre un paziente è stato trasferito in un reparto per acuti ed è stata sciolta la prognosi. È questo il bollettino medico diffuso dall’azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti’. «Dei sei pazienti uno solo rimane in ventilazione assistita, mentre gli altri sono stati estubati e sono in respiro spontaneo, continua il bollettino, ciascuno di loro segue un protocollo terapeutico diversificato a seconda delle condizioni cliniche e dei suoi specifici bisogni assistenziali. In particolare alcuni di loro sono assistiti nell’area seminitensiva delle rispettive rianimazioni – informa il bollettino -. Per quanto riguarda le procedure autoptiche, i medici sono ancora in attesa di ricevere disposizioni dalle autorità competenti».
Novità anche sul fronte indagini. Mentre le forze dell’ordine continuano a raccogliere prove e a “limare” la dinamica dell’incidente, il giudice del tribunale dei minori, Giovanna Lebboroni, ha interrogato il 17enne fermato domenica scorsa dai carabinieri, che lo hanno scovato nel residence che lo ospitava insieme a due maggiorenni, in possesso di circa 200 grammi di droga e contanti. Ad aggravare la posizione del giovane anche tre testimonianze di ragazzi che lo hanno visto utilizzare, nella notte tra venerdì e sabato, una bomboletta spray all’interno del ‘Lanterna Azzurra Clubbing’, prima che scoppiasse il panico nella sala da ballo. Un’accusa tutta da verificare e per la quale non risulta ancora indagato. Il minorenne e’ assistito dai difensori Martina Zambelli e Andrea Mone, che entrando in tribunale hanno solo dichiarato di avere «elementi da condividere con la Procura».