La giunta regionale, su proposta dell’assessora al Welfare Rosa Barone, ha approvato i criteri di utilizzo delle risorse del Fondo della L. n. 178/2020 per le case famiglia protette, assegnate dal Ministero della Giustizia, al fine di avviare una sperimentazione di percorsi di accoglienza di genitori detenuti con figli al seguito in strutture extra-carcerarie.
Attraverso la ripartizione del fondo ministeriale verranno impiegate le risorse finanziarie, assegnate alla Regione Puglia, per l’anno 2021 di euro 112.983,77 e per l’anno 2023 di euro 70.741,69. Nello specifico è previsto il sostegno dei costi, fino ad esaurimento delle risorse, relativi alle rette per il mantenimento di genitori detenuti con figli al seguito presso strutture extra-carcerarie deputate, mediante il rimborso di quelli già spesi per le accoglienze effettuate dal 2021 o da sostenere dai Comuni, a valere sulle proprie risorse di bilancio.
È indicato, inoltre, il sostegno di percorsi di inclusione sociale elaborati in favore di genitori collocati con figli al seguito nelle strutture di accoglienza extra-carcerarie. Sarà altresì costituito un apposito Elenco di strutture valutate idonee per l’accoglienza di genitori detenuti con figli al seguito da mettere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, da individuare mediante apposito Avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse, per coerenza tipologica e funzionale tra le comunità alloggio per gestanti e madri con figli a carico e gruppo appartamento per gestanti e madri con figli a carico, gestite da Enti del Terzo Settore. Con la delibera, viene anche approvato lo schema di Protocollo di Intesa tra la Regione Puglia, la Direzione regionale del Provveditorato dell’amministrazione Penitenziaria , la Direzione dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Puglia e la Basilicata, la Direzione del Centro giustizia minorile per la Puglia e la Basilicata e l’Anci Puglia, che opereranno nell’ottica di una proficua collaborazione interistituzionale.
“L’obiettivo è rendere maggiormente fruibili i sistemi di accoglienza extra-carceraria per i genitori detenuti con figli al seguito. Nessuno deve sentirsi abbandonato o emarginato e, con la collaborazione di tutte le parti chiamate in causa, vogliamo che anche coloro che si trovano in un particolare e difficile periodo della vita vedano garantita la propria dignità e la possibilità di tutela e salvaguardia dei propri figli. Anche in questo caso, il nostro rappresenta un dovere morale prima ancora che istituzionale”. Lo dichiara l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone.
“Il Protocollo d’Intesa ha una durata di 12 mesi, periodo in cui verranno sviluppate le attività volte a strutturare un modello di governance interistituzionale utile alla realizzazione di una solida rete regionale di strutture di accoglienza extra-penitenziaria, così da porre in condizione l’Autorità giudiziaria di individuare sui territori risorse allocative anche in favore di quei detenuti genitori con prole al seguito. La realizzazione di percorsi assistenziali che, nei casi previsti dalla legge, consentano ai figli in tenera età di genitori detenuti di non fare ingresso negli istituti penitenziari ovvero di uscirne il prima possibile, salvaguardando l’unità familiare, rappresenta infatti un tema di estrema rilevanza sociale”. Così conclude la direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano.