12 ottobre 2023
Comunicato n° 1779
(AVN) – Venezia, 12 ottobre 2023
“La sospensione del reddito di cittadinanza in Veneto è stata gestita con la massima collaborazione tra enti e con il minimo disagio dato il numero piuttosto ridotto di nuclei famigliari coinvolti nella nostra regione. La maggior parte delle persone coinvolte è stata presa in carico dai nostri Centri per l’impiego in collaborazione con INPS. Per continuare su questa strada abbiamo sottoscritto un protocollo che prevede l’impegno reciproco di mettere in atto ogni strumento utile per la presa in carico degli occupabili, ciascuno per le rispettive competenze. L’obiettivo comune è garantire servizi e tutele alle comunità del Veneto”.
Così il Presidente Luca Zaia annuncia la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione del Veneto, INPS Veneto e Veneto Lavoro che prevede la costituzione di una cabina di regia per un monitoraggio costante delle nuove misure di politica attiva del lavoro. La finalità è quella di presidiare ogni aspetto e, soprattutto, prevenire eventuali punti di caduta e formulare proposte, laddove necessario.
Il protocollo è stato sottoscritto dallo stesso Governatore, dal direttore regionale di INPS Veneto Filippo Pagano, e dal direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone.
Le nuove misure di inclusione e lavoro e la loro attuazione sono al centro del confronto che prosegue tra la Regione Veneto, Veneto Lavoro e la Direzione regionale dell’INPS del Veneto. A partire dal primo agosto la sospensione del Reddito di Cittadinanza ha riguardato 2.579 nuclei familiari del Veneto, avendo gli stessi già fruito – nel corso del 2023 – di sette mensilità del RdC.
Le novità normative introdotte dal Dl 48/23 (convertito nella legge 85/23) contenente “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”, infatti, prevedono misure differenziate tra coloro che sono occupabili, e quindi devono essere presi in carico dai Centri per l’Impiego e accompagnati da politiche attive, e coloro che, invece, in ragione di specifiche fragilità (personali o familiari), necessitano di misure di sostegno e assistenza.
Al riguardo, emerge una fotografia assolutamente positiva, sia per il ridotto numero di nuclei familiari coinvolti, sia per l’ottimo lavoro di presa in carico già svolto dai CPI della Regione. Infatti, le domande presentate per il Supporto Formazione Lavoro (SFL) sono 1.556 pari al 60% circa dei nuclei familiari che hanno avuto la sospensione del RdC e buona parte delle persone interessate risulta presa in carico dai Centri per l’Impiego.