L’incontro tra i club e il Governo era fissato per le 12 in conference call: le squadre all’unanimità avevano espresso la loro volontà di tornare a giocare nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e sicurezza. È nostra intenzione studiare un programma che permetta di ripartire con gli allenamenti dal prossimo 4 maggio. Riprendere è necessario! Sappiamo di dover riaprire perché lo sport ha un valore economico e sociale.
Insomma, oggi non si è preso nessuna decisione, ma solo tempo.
Nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti.
I PUNTI IN SOSPESO
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Protocollo sulla ripresa: il ministro non si è espresso sulla validità del protocollo messo a punto nei giorni scorsi dalla FIGC per quanto riguarda la ripresa in sicurezza degli allenamenti
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Dubbi sulle strutture: molte delle squadre di Serie A non hanno campi di allenamento o strutture tali da poter effettuare ritiri prolungati in sicurezza viste le nuove norme sanitarie a tutela dei calciatori
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Nodo contratti e prestiti in scadenza fino al 30 giugno: per completare le competizioni vanno prolungati ma essendo contratti non possono essere modificati ulteriormente
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Responsabilità in caso di nuovi positivi a COVID-19: su chi cadrebbe se saltasse fuori un positivo tra giocatori, allenatori, staff, medico ecc? I club non vogliono prendersene carico.