Snack Cinesi: Il Gravissimo Rischio di Contaminazione
L’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste della Lombardia, Alessandro Beduschi, ha rilasciato dichiarazioni scioccanti riguardo alle indagini in corso sui prodotti alimentari cinesi illegali che potrebbero essere collegati alla diffusione della Peste Suina Africana (PSA) in Italia.
Dietro l’apparenza vegana: Uno Scandalo Inaccettabile
Beduschi sottolinea la gravità della situazione affermando che alcuni snack cinesi, pubblicizzati come “vegani”, contengono carne di pollo e maiale, truffando così i consumatori. Questo duplice inganno non solo mina la fiducia dei consumatori ma potrebbe anche essere collegato all’epidemia di PSA in Italia, mettendo a rischio l’intero settore agroalimentare.
Udienza Cruciale: Le Rivelazioni del Commissario Caputo
Durante un’udienza tenutasi a Roma nella Commissione Agricoltura della Camera, il Commissario straordinario del Governo per il contrasto alla Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo, ha annunciato risultati allarmanti. Sono state rilevate 11 positività alla PSA in 22 campioni di barrette con prodotti dichiarati vegetali ma contenenti carne suina. Questo solleva il timore che i residui di questi alimenti abbiano contribuito alla diffusione del virus tra i cinghiali.
L’Italia difende il suo cibo: Richiesta di Reciprocità
Beduschi sottolinea la necessità di reciprocità nei controlli sulle merci provenienti da Paesi non trasparenti. L’Italia, con il suo cibo tra i più controllati d’Europa, esige maggiore attenzione e trasparenza. Il politico lombardo critica l’importazione di merci prive di adeguati controlli, evidenziando il rischio derivante dalla manipolazione delle etichette tradotte dal cinese.
Risarcimento e Supporto agli Allevatori: Un Impegno Istituzionale
Beduschi conclude affermando che le istituzioni devono sostenere gli allevatori, prevenendo danni e fornendo compensazioni per blocchi commerciali. Si impegna ad attivare procedure di indennizzo con i fondi del MASAF per le aziende colpite in provincia di Pavia. Tuttavia, avverte che senza il rispetto delle regole da parte degli attori internazionali, gli sforzi per proteggere la filiera suinicola e altri settori rischiano di essere vani.