Si è svolta l’altro giorno davanti al giudice di pace Cristina Piazza l’udienza relativa al caso della 48enne finita in coma dopo aver bevuto detersivo per lavastoviglie servito al posto dell’acqua in un bar di Bologna. L’udienza è stata rinviata al 25 settembre, in attesa del completamento della consulenza tecnica di parte, affidata al professor Guido Pelletti. Resta infatti da stabilire con certezza se i danni riportati dalla donna siano permanenti.
Il drammatico episodio risale al 2 novembre scorso. La donna, frequentatrice abituale del bar in zona Savena, dopo aver ordinato un caffè macchiato, aveva chiesto un bicchiere d’acqua. Dopo aver bevuto il liquido, aveva immediatamente accusato forti dolori e vomito, finendo in coma a causa delle lesioni riportate a esofago e stomaco.
Oggi la donna sta meglio fisicamente, ma resta forte il trauma psicologico. L’avvocato Giulio Cristofori, che la assiste, sottolinea come la sua cliente sia particolarmente amareggiata dal fatto che i baristi non si siano mai fatti vivi per scusarsi.
L’unica indagata è la barista che ha servito il detersivo. L’avvocato Fabio Chiarini, legale della barista, ha dichiarato che l’assicurazione è pronta a risarcire la vittima e che i baristi sono “preoccupati e molto dispiaciuti” per l’accaduto.