Si introducono all’interno della recinzione che perimetra le case popolari di via Padre Domenico Passionista e rubano la bicicletta di una ragazzina disabile. Il furto si è verificato martedì scorso. Si tratta di un mezzo a tre ruote appositamente realizzato per chi non è in grado di condurre una normale bici. Il mezzo era stato consegnato dieci anni fa dalla Asl alla famiglia della ragazzina proprio per garantirle l’opportunità di dedicarsi ad attività all’aria aperta.
Amara la sorpresa martedì pomeriggio quando la ragazzina è andata con la mamma a prendere la bicicletta nel posto dove era solita lasciarla, sotto le scale a servizio della palazzina, e non l’ha trovata. Chi l’ha rubata doveva sapere che la stava sottraendo a una disabile, proprio per le particolari fattezze del mezzo. Un danno non indifferente perché chiaramente queste biciclette appositamente realizzate per i disabili hanno costi superiori; per non parlare della reazione della ragazzina, quasi incredula nel non trovare la sua bicicletta.
Ieri ha raccontato a scuola del furto subito, dispiaciuta: «Mi hanno rubato la bicicletta».Un gesto grave per due ragioni. Innanzitutto perché si tratta di una sottrazione illegittima e poi perché il danno è stato fatto a una persona diversamente abile che con quel mezzo trascorreva delle ore per divertirsi. Si spera solo che chi ha sottratto la bicicletta forse “prendendola solo in prestito” e sottovalutando il danno torni sui suoi passi e magari la faccia “ricomparire” nel posto dove l’ha trovata. La notizia del furto ha lasciato tutti sconcertati, il gesto dimostra solo scarsa sensibilità e mancanza di senso civico, o solo inconsapevolezza della gravità del gesto, il che sarebbe anche peggio.