Come ogni 10 dicembre, anche quest’anno è stato sciolto il voto fatto alla Madonna di Loreto dopo la visione di frate Candido Giusso nel 1746. La tradizione si è rinnovata al santuario N.S. di Loreto di salita Oregina, nel corso della Messa celebrata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca.
Alla cerimonia, legata a due importanti momenti della storia di Genova, ha partecipato il sindaco Marco Bucci: «La città di Genova è parte integrante della storia di Goffredo Mameli e continua a onorarne la memoria attraverso monumenti, celebrazioni e il riconoscimento del suo contributo alla storia italiana. La figura di Mameli rappresenta un patrimonio condiviso che collega la nostra città all’identità nazionale italiana. La prima esecuzione del Canto degli italiani in Oregina fa di Genova la città dell’Inno d’Italia».
Nell’ambito delle Giornate Mameliane, l’associazione GenovApiedi ha organizzato il tradizionale corteo, che dal parco dell’Acquasola si è snodato attraverso salita Santa Caterina, piazza Fontane Marose, via Garibaldi, via Lomellini e durante il tragitto, con la collaborazione della Compagnia Liberi Tutti, ha messo in scena i due fatti che hanno segnato la storia di Genova. Quello del 5 dicembre 1746, quando Candido Giusso vide santa Caterina intercedere presso la Madonna per sconfiggere gli austriaci – in occasione della rivolta popolare scatenata dal che l’inse? urlato da Giovan Battista Perasso, detto Balilla – e ciò che accadde 101 anni dopo, precisamente il 10 dicembre 1847, quando nello stesso santuario venne eseguito e cantato da 35mila patrioti Il canto degli italiani di Goffredo Mameli, dal 2017 ufficialmente inno d’Italia.
Tappa finale del corteo, salita Oregina: nel piazzale antistante il santuario N.S. di Loreto sono state deposte le corone e, dopo i saluti istituzionali, la Banda Musicale di Rivarolo ha eseguito l’inno nazionale. La celebrazione si è conclusa con la Messa e lo scioglimento del voto, con l’accensione di un cero alla Madonna.