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Regione Veneto istituisce welfare collettivo

La Regione Veneto dà il via libera al sistema di accreditamento di forme di welfare collettive: assistenza sanitaria integrativa, fondi bilaterali, fondi di previdenza complementare, forme collettive e negoziali di assistenza integrativa, a gestione bilaterale, che derivano da accordi sottoscritti dalle parti sociali, oppure forme di welfare collettive, non di natura contrattuale, promosse da enti locali, fondazioni, associazioni, imprese sociali, cooperative sociali ed altri organismi non profit. Un nuovo universo di forme mutualistiche di assistenza, che vanno a costituire la cosiddetta ‘terza gamba’ nel sistema della previdenza sociale, integrativa rispetto alla previdenza/sanità pubblica e a quella delle assicurazioni private.

Istituendo il sistema “Veneto Welfare” la Regione ha voluto definire requisiti e modalità di queste forme integrative, per tutelare i fruitori di questi servizi di welfare e al tempo stesso promuovere nel territorio forme strutturate, efficienti nella gestione, trasparenti e dai costi contenuti e che investano le risorse nel territorio regionale.

“Bisogna guardare con realistica serietà al futuro di uno stato sociale che, così com’è, faticherà a reggere. L’invecchiamento della popolazione e la drammatica caduta delle nascite presto renderanno la popolazione attiva, oggi 1,7 milioni di veneti occupati (fonte Veneto Lavoro), insufficiente a reggere quel sistema di servizi alla persona a cui ci siamo abituati”,  spiega l’assessore regionale al Lavoro, che ha portato in approvazione la delibera di avvio del sistema di accreditamento.

“Dobbiamo correre ai ripari – prosegue l’assessore –  sensibilizzando ad una maggiore consapevolezza di quanto potrà accadere e creando una nuova cultura del risparmio e della previdenza complementare. Ho sostenuto la proposta di legge, ora legge, che pone nell’ordinamento regionale una specifica norma legata alla previdenza complementare e ho voluto l’organizzazione di una struttura dedicata al welfare all’interno di Veneto Lavoro. Abbiamo varato un piano di sensibilizzazione ampiamente discusso e condiviso con le parti sociali, ed ora procediamo con i provvedimenti attuativi”.

Con la delibera 119/2020 la Regione del Veneto ha definito i requisiti e le modalità per l’accreditamento dei soggetti gestori e promotori di forme di welfare collettive, il cui elenco sarà gestito da Veneto Welfare, l’unità operativa di Veneto Lavoro che svolge funzioni di promozione e monitoraggio degli strumenti di welfare integrato in Veneto.

L’accreditamento rappresenterà quindi un passo ulteriore del processo avviato con la legge regionale 15/2017 e finalizzato a promuovere un innovativo modello di concertazione in tema di welfare integrativo.

Il provvedimento mira a coinvolgere operatori qualificati nei piani regionali di promozione del welfare territoriale e toccherà quattro ambiti di intervento: previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, enti e fondi bilaterali, altre forme di welfare integrativo.

I prossimi passi saranno l’avvio della procedura tecnica per l’accreditamento e il piano di iniziative finalizzate a diffondere e approfondire con i diversi portatori di interesse caratteristiche e scopi del sistema di accreditamento.

L’occasione sarà utile per mappare il fenomeno del welfare in Veneto sotto le sue varie forme, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle opportunità disponibili in regione, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le parti sociali.

Per maggiori informazioni su Veneto Welfare consultare il portale www.venetowelfare.com

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