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Protocollo Zeus

Protocollo Zeus

Quando il questore emette un ammonimento, sia nel caso di atti persecutori che di violenza domestica, informa la persona ammonita della possibilità di sottoporsi ad un programma di prevenzione organizzato dai servizi del territorio. Anche la vittima viene informata della disponibilità di centri e servizi che possano fornirle supporto.

Le questure si sono attivate per favorire la “presa in carico” della persona ammonita, attraverso accordi con i centri specializzati.

Sono 36 le questure che hanno già firmato, rinnovato precedenti accordi o predisposto bozze di accordo, sul modello del c.d. Protocollo Zeus.

cartina con diffusione protocollo zeus

Tra le questure che hanno avviato il Protocollo già da qualche tempo, è stata effettuata una verifica dei risultati ottenuti, che ne conferma la validità, a dimostrazione che l’attenzione e gli interventi preventivi rivolti all’autore di violenza sono complementari a quelli effettuati a sostegno delle vittime.

Per diffondere la buona pratica, la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato partecipa come stakeholder al Progetto europeo ENABLE – Early Network-based Action against abusive Behaviours to Leverage victim’s Emporwerment, coordinato dal Centro italiano per la promozione e la mediazione (Cipm) di Milano, avviato nel gennaio 2021 e che terminerà nel gennaio 2023.

 

Approfondimenti

LaZeus Divisione anticrimine della questura di Milano, nel 2018, ha sottoscritto con il Centro italiano per la promozione e la mediazione (Cipm), il Protocollo Zeus, un’intesa in materia di atti persecutori e maltrattamenti che ha lo scopo di intercettare le condotte a rischio. Il nome del progetto evoca il “primo maltrattante (noto) della storia”, la cui modalità di dominio e verticalismo nelle relazioni costituisce un monito da cogliere: perché gli Zeus in erba non si trasformino in despoti è necessario troncare sul nascere il loro agire inadeguato e violento. Il trattamento è volto al miglioramento della gestione delle emozioni, nella convinzione che intervenire all’inizio della spirale della violenza è determinante per prevenire la degenerazione dei primi atti, affinché colui che li ha commessi possa “fermarsi prima”.

Il protocollo prevede una sinergia particolare tra operatori della questura e del Cipm coinvolti nell’intervento di prevenzione. Il questore, ammonita la persona, la “invita formalmente” a prendere contatto con gli operatori del Cipm per accedere ad un percorso – gratuito – di riflessione sulle sue condotte moleste, per esempio sulla difficoltà nel controllo della rabbia.

Altri simili accordi, sul modello del Protocollo Zeus, sono stati sottoscritti da altre questure, per esempio, con il Cam, Centro di ascolto maltrattanti, Onlus che, tra le altre cose, fornisce anche consulenza telefonica gratuita, riservata e confidenziale, per dare agli uomini informazioni e riferimenti per aiutarli a fare qualcosa per fermare il loro comportamento violento. Molti altri i centri che offrono gratuitamente percorsi terapeutici per aiutare gli autori dei maltrattamenti ad acquisire la consapevolezza di tenere condotte violente e a gestire i propri impulsi.

 

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