15 luglio 2022
Comunicato n° 1512
(AVN) Venezia, 15 luglio 2022
“L’aggiornamento 2022 del prezzario regionale è stato il frutto di un buon lavoro, accurato e che tiene conto del contesto economico generale. Prima di essere approvato dalla Giunta ha ricevuto il parere favorevole a maggioranza della Commissione Appalti Regionale, che è composta da tutti i rappresentanti dei portatori di interesse, per rispondere alle esigenze del mercato. È vero che ci sono state posizioni diverse, ma tutte sono state prese in considerazione. Non si comprendono quindi le polemiche di alcuni rappresentanti dell’Ance, apparse sul Corriere del Veneto del 15 luglio, tenendo conto che la percentuale di gare di lavori pubblici andate deserte nel corso del 2021 è pari al solo 2%, con la precisazione che queste gare sono state fatte applicando il vecchio prezzario”.
Lo afferma la Vicepresidente con delega ai Lavori pubblici della Regione, Elisa De Berti, che prosegue “Sottolineo che è prevista la possibilità di aumentare del 20% i prezzi qualora il valore di mercato sia superiore e preciso anche che alla fine dell’anno faremo un resoconto delle gare andate deserte e dei ribassi che sono stati fatti. Non deve essere dimenticato, infine lo scenario internazionale: alcune gare vanno deserte, infatti, anche per la difficoltà nella reperibilità dei materiali”.
Tra i principali aggiornamenti effettuati nell’ambito dell’aggiornamento 2022 del Prezzario regionale vanno citati: l’aggiunta di circa 2.000 prezzi per lavorazioni prima mancanti, passando così da 16200 voci del prezzario 2021 a circa 18200 degli attuali; l’introduzione del settore Opere Edili Cam (Criteri Ambientali Minimi); la completa revisione del Settore Opere Stradali; l’inserimento del Settore Opere Agroforestali; la modifica delle singole voci delle materie prime e della manodopera che compongono le varie Analisi prezzi tramite un nuovo strumento informatico di cui si è chiesta la predisposizione. E’ stato inoltre sviluppato il confronto per le principali lavorazioni con i prezzi di altre Regioni della nostra area geografica, con le analisi sviluppate da ITACA per verificare che i principali prezzi risultanti fossero in linea.
“La volatilità dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia costringe il professionista che progetta un’opera pubblica ad utilizzare il range previsto del più o meno 20% sui prezzi presenti nel prezzario regionale o di proporne di nuovi qualora non fossero compresi nello stesso – conclude la Vicepresidente – Tra pochi giorni verrà pubblicato un decreto del Ministro Giovannini con cui sono state approvate le Linee Guida per la Predisposizione dei Prezzari Regionali che dovranno essere seguite da tutte le Regioni. Con tale strumento sarà possibile rendere più omogenei e confrontabili tali Prezzari regionali e uniformarli alle esigenze del mercato”.