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PESCA MARITTIMA. DISTRETTO DEL NORD ADRIATICO SCRIVE AL MINISTERO CHIEDENDO MISURE URGENTI PER SCONGIURARE DRAMMATICA CRISI DEL SETTORE

31 maggio 2022

Comunicato n° 1229

(AVN) Venezia, 30 maggio 2022

 

Dopo la firma, la scorsa settimana, di un documento di appoggio alle richieste dei pescatori marittimi contro il caro gasolio che sta mettendo in ginocchio le imprese, oggi il Distretto di Pesca del Nord Adriatico – di cui fanno parte Regione del Veneto, Regione Emilia- Romagna e Regione Friuli Venezia-Giulia – ha fatto un passo ulteriore e ha inviato una lettera al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e al Sottosegretario di Stato per il comparto pesca chiedendo di accogliere con urgenza le richieste dei pescatori per scongiurare una drammatica crisi del settore.

 

“Il Distretto – si legge nel documento – chiede un vostro intervento urgente per l’accoglimento delle proposte nella convinzione che la celerità dei tempi di risposta e l’individuazione di procedure snelle, veloci ed efficaci costituiscano elementi essenziali per contribuire alla risoluzione delle gravi criticità che interessano il settore”.

 

Le richieste dei pescatori sono state formulate in un documento del 12 maggio scorso firmato da Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti Impresa Pesca e Federcoopesca. Oltre all’apertura del tavolo di crisi con il Governo con la partecipazione dei Ministeri delle politiche agricole alimentare e forestale, del lavoro e delle politiche sociali e dell’economia e delle finanze, nel documento chiedono: il rapido utilizzo del credito di imposta già previsto con il d.l. 21/2022 ma ancora inattuato e la proroga del contributo anche al secondo trimestre 2022, l’attivazione della Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli per la quale le imprese versano i contributi dall’1 febbraio scorso, la richiesta all’UE di risorse finanziarie aggiuntive e di concedere una compensazione finanziaria agli operatori del settore secondo il meccanismo ideato dal FEAMPA per la crisi Ucraina. E ancora si chiede un emendamento nella proposta di regolamento adottata dalla Commissione europea per consentire l’attivazione del fermo pesca anche come misura a sostegno della perdita di redditività dovuta alla crisi Ucraina. Attivazione di procedure semplificate di accesso al credito, sospensioni dei vecchi mutui e garanzie sui nuovi, velocizzazione dei pagamenti arretrarti per i fermi delle attività e attivazione di interventi straordinari per lenire gli effetti della perdita di redditività dovuta a mucillagini e meduse.

 

Il 26 maggio scorso il Distretto di Pesca del Nord Adriatico si è riunito e ha sottoscritto il documento proposto dalle categorie ritenendo gli interventi proposti “una valida strategia per affrontare l’attuale situazione di crisi”.

 

“Prima c’è stata la crisi innescata dall’emergenza COVID-19, poi la riduzione delle giornate di pesca e ora il caro gasolio con l’incremento del prezzo anche del gasolio in regime agevolato per navi da lavoro marittimo dovuto alla guerra in Ucraina; oggi le imprese della pesca marittima stanno lavorando all’interno di uno scenario diventato ormai insostenibile – interviene l’Assessore alla pesca della Regione del Veneto – Per il nostro territorio quello della pesca è un comparto di primaria importanza soprattutto per indotto e per occupazione, non possiamo permetterci di vedere le imprese chiudere a causa dei costi diventati insostenibili. Accogliamo e facciamo nostro il grido di allarme dei pescatori e ci rivolgiamo al Governo per chiedere un intervento immediato”.

 

L’Assessore alla pesca della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia afferma che “il rincaro carburanti è l’emergenza attuale che aggrava una situazione già critica per le recenti vicissitudini legate al Covid.  La sopravvivenza del comparto passa attraverso una pronta risposta che consenta alle imprese di superare la contingenza, in prospettiva però diventa ineludibile una profonda valutazione sull’intero sistema normativo che vede oggi un gravame insostenibile nei confronti delle imprese portandole di fatto a non poter più svolgere la propria attività in favore di politiche che non traguardano a un reale equilibrio sostenibile.”

 

“Il settore ittico in Emilia-Romagna versa in una situazione di difficoltà, dovuta ai recenti rincari del carburante sotto l’effetto speculativo della guerra in Ucraina – spiega l’Assessore alla pesca della Regione Emilia-Romagna – La Regione Emilia-Romagna, anche attraverso il lavoro di coordinamento con Veneto e Friuli Venezia Giulia nell’ambito del Distretto Alto Adriatico, è al fianco dei pescatori e delle professionalità della pesca, a sostegno di un settore strategico del nostro territorio, tra pescatori e indotto ittico-alimentare. La piccola pesca artigianale e le marinerie della costa avranno tutto il nostro supporto; stiamo lavorando perché le imprese del comparto siano messe nella condizione di poter contare su un giusto reddito e sulla tutela dei posti di lavoro. Siamo dalla parte dei pescatori per salvaguardare una situazione economica e sociale che rischia di mettere in crisi famiglie e imprese”.

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