L’associazione benefica PerLaDonna inaugura un nuovo punto d’ascolto presso il Policlinico San Martino di Genova.
Lunedì 6 maggio alle 13:30, presso il Cancer Centre del Day-Hospital del Policlinico San Martino, verrà inaugurata la nuova sede PerLaDonna dedicata al punto d’ascolto e al progetto parrucche, rivolto alle pazienti della Breast Unit, ovvero il reparto dove vengono curate le donne affette da tumore al seno. Si tratta di un’iniziativa molo importante per tutte quelle donne che soffrono e hanno bisogno di un sostegno non solo di natura medica, ma anche pratica.
I numeri del tumore al seno in Italia
Nel nostro paese, il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto nella popolazione femminile. Nel 2018, sarebbero 52.800 le donne affette. Sono dunque 4.800 casi in più rispetto al 2015, anno in cui le donne affette erano 48.000. L’aumento è stato riscontrato soprattutto nelle donne comprese tra i 45 e i 49 anni. Fortunatamente, la mortalità è in continuo calo con -0.8% ogni anno. Tutto ciò è dovuto alla diagnosi precoce. In questo modo, è possibile individuare il tumore all’inizio del suo sviluppo e intervenire immediatamente. In base alla statistiche, ad oggi la sopravvivenza media dopo 5 anni dalla diagnosi è l’87%. Dopo 10 anni, invece, si passa all’80%. Sono cifre estremamente positive e superiori rispetto alla media degli altri paesi europei. Nonostante ciò, il tumore al seno rimane la prima causa di morte tra le donne. Secondo i dati Istat, ogni anno muoiono circa 12 mila vittime. In Italia, una donna su tre muore a causa del cancro al seno.
L’associazione
PerLaDonna è un’associazione no-profit che nasce nel 2016. Sulla loro pagina Facebook, si legge che: “PerLaDonna nasce dall’esigenza di dare un supporto umano ed emotivo alle donne operate al seno. Le fondatrici hanno infatti in comune la stessa esperienza di tumore al seno e sono quindi in grado di stabilire una maggiore empatia nei confronti di una situazione umana così difficile e problematica. La creazione di un centro specifico, finalizzato all’accoglienza delle donne, vuole restituire in chiave costruttiva ciò che la malattia ha insegnato come esperienza profonda di vita.” Dietro questa associazione c’è un’idea di forte altruismo e voglia di donare qualcosa alle altre donne con un destino simile. Un’esperienza terribile come un tumore al seno può essere vissuta in modo diverso, se vi è il giusto supporto. Per questo motivo, PerLaDonna collabora con la Brest Unit del Policlinico San Martino.
Aiuto pratico, non solo medico
Uno degli aspetti più importanti dell’associazione PerLaDonna, è che va oltre l’aiuto sanitario. Quando si contraggono malattie gravi, come un tumore, l’assistenza medica è fondamentale, ma deve essere integrata da altro. Sono in fatti necessari dei veri e propri consigli pratici di chi ci è già passato e sa cosa si prova. Per questo motivo, PerLaDonna aiuta altre donne a cercare un alloggio, nel caso non fossero di Genova e dovessero fermarsi più giorni per usufruire delle cure. Non solo, viene fornito un vero e proprio centro di ascolto, dove le pazienti possono condividere le loro esperienze. Si sfogano, ma si danno anche tanta speranza, perché vedere altre donne che ce l’hanno fatta è molto importante. In questo modo, viene veicolato un messaggio fondamentale: non si è sole davanti al tumore al seno. Non solo, si hanno risposte a problemi estetici che, prima o poi bisogna affrontare. Ad esempio, la questione della perdita dei capelli. Si tratta di uno dei cambiamenti più radicali ed evidenti per una donna ammalata di tumore che deve sottoporsi alla chemio terapia. Inoltre, si offre assistenza anche per le questioni relative al make-up. Quando ci si sottopone alla chemio terapia e si assume un determinato tipo di farmaci, i tratti del viso cambiano e non ci si riconosce più. Per questo motivo, è necessario prendere confidenza con il nuovo volto che la malattia ha consegnato ad ogni paziente.
Una testimonianza
Sulla pagina Facebook dell’associazione c’è anche un video di una donna che si è ammalata di tumore al seno e racconta la sua esperienza.
“Mi sono ammalata di tumore al seno ultradermatico. Ti chiedi la tua vita cosa sarà. Se potrai invecchiare, se potrai vedere le persone crescere. Poi comunque ti dai una mano perché l’ospedale ti supporta. Io sono stata curata all’Ist e bene. Avevo un tumore aggressivo, ho fatto addirittura 30 chemio. In questo percorso, che comunque è un percorso di vita di rinuncia e retrocessione. Si retrocede, infatti, da tutte le attività perché ci si deve mettere a nudo e affrontare qualcosa che in realtà non conosciamo. Poi, sorprendentemente, andando all’Ist per anni, questa sensazione si è trasformata. Conosci delle donne di una bellezza assoluta e ti meravigli del fatto che la bellezza possa essere in dei luoghi dai quali prima, addirittura, rifuggivi. La chirurgia estetica è un aspetto molto importante. Io non mi preoccupavo mai della mia estetica, al di là dell’igiene e degli aspetti sociali. Poi, invece, inizi a guardarti allo specchio. Innanzitutto, perché hai paura che la tua fisicità possa dare disagio agli altri. Quindi, la chirurgia plastica si inserisce in questo conformismo. Hai bisogno del conformismo, essere come le altre, avere quello che hanno le altre. Non importa che sia bello o che sia brutto, però la ricerca dell’equilibrio è quello che ci lascia questa malattia. Anche le donne che noi aiutiamo fanno parte del nostro equilibrio emotivo. Abbiamo bisogno di loro per sapere che ci siamo ancora, che possiamo ancora andare avanti.”
Da donna a donna
L’associazione PerLaDonna è la chiara testimonianza che le donne possono essere le migliori alleate delle donne. Davanti a un evento così traumatico come un tumore, le donne possono unire le loro esperienze per confrontarsi e farsi coraggio con una solidarietà femminile, più forte che mai. Un messaggio di speranza e positività per chi si ritrova la vita sconvolta e non sa da dove partire. Grazie all’associazione PerLaDonna, è possibile rimettere insieme i pezzi.
A cura di BP