Vincenzo, 80 anni, a Perugia per stare vicino alle figlie ma anche per l’alta qualità dei servizi sanitari.
Riconoscimenti pubblici e sentimenti privati: a esprimerli è un paziente dell’ospedale, Vincenzo P.M., 80 anni, originario della Puglia, da qualche anno trasferitosi in provincia di Perugia, per riunirsi con le figlie.
Il signor Vincenzo ha indirizzato una lunga lettera alla direzione sanitaria per esprimere apprezzamenti ai professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Perugia: “Se ho potuto trascorrere un Natale dignitoso lo devo ai medici della Gastroenterologia, ero in cura da oltre due anni per una malattia che mi impediva di alimentarmi e che aveva provocato un gravissimo dimagrimento. Dopo un difficile intervento chirurgico, le miei condizioni di salute sono nettamente migliorate ed ho ripreso una alimentazione normale ed ora posso nuovamente condividere momenti conviviali con figli e nipoti. Ho già provveduto – prosegue la lettera – a ringraziare molti medici, ma desidero farlo anche pubblicamente per la professionalità e le qualità umane che ho riscontrato. Desidero dire grazie di cuore ai dottori Raffaele Manta, Ugo Germani e Danilo Castellani e al professor Gabrio Bassotti, e non dimentico certo i medici anestesisti e il personale infermieristico. Davvero bravi e disponibili”.
Il paziente era stato sottoposto per una acalasia esofagea, qualche mese fa ad un intervento di miotomia endoscopica dell’esofago, un intervento di alta specializzazione eseguito dai medici della Gastroenterologia.
Nella lettera, il signor Vincenzo racconta anche di essersi trasferito in Umbria per l’alta qualità dei servizi sanitari, dopo averne avuto conferma dai familiari. “Perugia – ha sottolineato – non ha solo accolto i miei figli, che hanno trovato la loro strada dopo gli studi, con soddisfazioni umane e professionali. In questa città i medici mi hanno salvato la vita e sono grato a città e ospedale, al personale tutto, capace di affrontare le molteplici problematiche dovute alla malattia esofagea prima dell’intervento. Sono stato ricoverato anche nei reparti di Medicina vascolare e Chirurgia vascolare e non posso dimenticare nei miei ringraziamenti i medici della Radiologia e il reparto di Neurologia che ha contribuito alla difficile diagnosi. Se ora la mia vita è di nuovo accettabile, lo devo alle persone che lavorano nell’ospedale della mia città del cuore, a cui va la mia infinita gratitudine”.