Un’ opportunità per dare priorità ai bambini migranti e rifugiati
Dopo cinque anni di trattative e negoziati falliti tra Unione Europea e stati membri, la Commissione Europea ha presentato il nuovo Patto europeo sull’immigrazione e l’asiloIl documento è stato svelato a Bruxelles dal commissario per gli Affari interni, la socialdemocratica svedese Ylva Johansson, dalla Vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas e dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha ribadito come la “soluzione europea” presentata oggi, voglia “ricostruire la fiducia tra Stati membri e quella dei cittadini nella capacità dell’Unione europea di gestire le migrazioni”.
La nuova proposta è stata presentata come un palazzo su più piani e ciascun piano è dipendente dall’altro:
Primo piano: una maggiore collaborazione con paesi esterni alla Ue, da cui partono i flussi migratori, basata su partnership “win-win per entrambi” con procedure più rapide ed efficienti ai confini.
Secondo piano: robusta gestione dei confini esterni: non ci si limiterà più a prendere le sole impronte digitali, ma nelle intenzioni Ue verranno effettuati screening obbligatori, rapidi e completi all’arrivo della durata massima di 5 giorni. Verrà valutata la situazione sanitaria e quella relativa alla sicurezza. I dettagli di registrazione verranno inserite nel database Eurodac;
Terzo piano: una solidarietà obbligatoria permanente, effettiva e costante per gli Stati membri sotto pressione e che hanno bisogno di aiuto; Gli Stati potranno scegliere se accettare il ricollocamento di migranti da paesi di frontiera come Italia, Spagna, Grecia o Malta, oppure altre forme di supporto logistico o operazionale.
l’UNICEF è pronto a lavorare con i governi e con i partner nazionali e internazionali per dare supporto agli Stati, in particolare a quelli che ospitano il maggior numero di rifugiati e migranti, per fare sì che ogni bambino abbia l’opportunità di raggiungere il proprio potenziale.
“ll Patto su Migrazione e Asilo proposto dalla Commissione Europea rappresenta un’opportunità unica per dare priorità ai bambini rifugiati e migranti nelle leggi e politiche sulle migrazioni e l’asilo della UE e per rispondere alle condizioni disumane e ai fallimenti sistematici nella risposta data al fenomeno migratorio in Europa”. È il parere di Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef, organizzazione impegnata a lavorare con gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione europea “per sostenere specifiche disposizioni del Patto che prevedono una migliore protezione dei bambini”.
I recenti incendi che hanno devastato il campo profughi di Moria, in Grecia, evidenziano come l’attuale sistema sia insostenibile, tutele e procedure specifiche per i minorenni, associate a un meccanismo di protezione equo ed efficace che includa il diritto all’assistenza, devono essere trasformati in azioni concrete.