Continuano gli aneddoti del nostro Direttore Roberto Papaverone riguardo il suo periodo da Presidente del Latina Calcio. Questa volta il nostro Direttore si sofferma sulla sfida tra i nerazzurri e la squadra della città di Partinico (PA).
In Serie D ci sono campi, partite e tifoserie che ogni presidente vorrebbe evitare come la peste bubbonica. Sono campi di periferia, dove la sicurezza non è una priorità e dove le tifoserie, inutile girarci intorno, hanno sempre fatto quello che volevano. Su quei campi, il Latina ci ha giocato molte volte, forse troppe, visto che in Lega contavamo poco e ci mettevano nei gironi più infernali perché nessun altro voleva giocarci.
Più che partite erano guerre, più che stadi erano campi di battaglia, dove l’ultima priorità era portare i tre punti a casa. Quella domenica, però giochiamo in casa. 1994. Al Comunale di Latina arriva il Partinico. Squadra forte, tifoseria infuocata. Perdiamo. Male. A fine gara però, il nostro Direttore Sportivo si accorge che nel Partinico, un giocatore è stato schierato in campo senza essere in regola. Facciamo ricorso e il risultato viene invertito. 3-0 a tavolino, tre punti per noi.
C’è un problema però. Partinico sta in Sicilia a pochi passi da Palermo e i tifosi, mi dicono, sono un po’ permalosi. Quando apprendono la vittoria a tavolino del Latina si scatenano. Iniziano ad arrivarmi in sede dei messaggi: “Vieni Papaverone, vieni a Partinicu”. Oppure “Che hai da temere, noi ti vogliamo portare a mangiare il pesce”.
Più che inviti erano minacce e mi danno anche un appuntamento. E io che faccio? Ovvio, sono preoccupato, ma una cosa che ho imparato da presidente di una squadra di calcio è che queste tifoserie vanno affrontate. Funziona così. Non chiedetemi perché. Insomma, all’appuntamento in Sicilia io ci vado come no… ma porto anche degli “amici”.
Sbarco in Sicilia e arrivo a Partinico. Sono le 13, è l’ora dell’incontro e i tifosi nel luogo prestabilito ci sono eccome. Ma ci sono anche i miei “amici”. “Allora? Che dobbiamo fare? Lo mangiamo questo pesce?” chiedo agli ultras. I tifosi mi guardano, si guardano e guardano i miei amici: “No presidente – risponde uno – il pesce non ci va, non lo mangiamo più…”
Che dire ai simpatici siciliani? Ricordo che dopo quella sconfitta a tavolino con noi del Latina, al Partinico le cose andarono male. Ebbero problemi finanziari e sparirono dal radar. Che ci volete fare, il calcio purtroppo è anche questo.