La pandemia di coronavirus pur non avendo ancora abbandonato l’Oriente e l’Europa sta galoppando oltreoceano colpendo duramente il Nord e il Sud America
Nel mondo il numero di morti per la pandemia ha superato la soglia di 290.000, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. Il numero esatto delle vittime è 290.838. Il numero totale di contagi segnalati è 4.247.709.
STATI UNITI – Il Paese che conta più morti sono gli Usa, con oltre 84 mila decessi, 1.894 solo nelle ultime 24 ore e circa 22.000 positività in più. I casi totali di contagio nel Paese sono quasi 1.390.000. Il presidente americano Donald Trump ha scelto un ex manager dell’industria farmaceutica un alto ufficiale per guidare l’operazione Warp Speed, volta ad accelerare lo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus: si tratta di Moncef Slaoui, che sara’ advisor del programma, e del generale Gustave Perna, che svolgerà il ruolo di direttore operativo. Lo riportano i media Usa. Slaoui e’ l’ex capo della divisione vaccini della GlaxoSmithKline (Gsk), che ha lasciato nel 2017 per fare il finanziere. La Gsk sta lavorando al vaccino anti Covid-19 insieme alla Sanofi. Idem Moderna, nel cui board Slaoui siede come consigliere.
SPAGNA – La Spagna registra un aumento nel numero delle nuove vittime in 24 ore. Il Ministero della Sanità riporta 217 nuovi decessi, rispetto ai 184 rilevati ieri. Il totale è di 27.321. I contagi sono quasi 230.000 (229.540, +506 nelle ultime 24 ore), mentre 143.374 persone sono guarite dall’inizio della pandemia. Lo riferisce El Pais.
BRASILE – Record di nuovi contagi di Covid-19 nelle ultime 24 ore in Brasile: 11.385, per un totale di 188.974. E’ la cifra piu’ alta fatta registrare nel Paese dall’inizio della pandemia, secondo il ministero della Salute brasiliano. I decessi accertati nello stesso periodo sono 749, per un totale di 13.149. Il tasso di mortalita’ e’ salito al 7 per cento.
AMERICA LATINA – L’America Latina sta subendo in questi giorni gli effetti di una decisa impennata della pandemia da coronavirus, con l’incremento ogni 24 ore di 20.000 contagi (ora a quota 423.155) e oltre 1.000 morti, oggi 24.241. E’ quanto emerge da una statistica elaborata dall’ANSA per 34 nazioni e territori latinoamericani. E’ sempre il Brasile a guidare la classifica con il 45% dei contagiati (188.974) e ben oltre la metà dei morti (13.149). Dietro si mantiene il Perù che accumula, nonostante una popolazione non grande (32 milioni), 76.306 contagiati e 2.169 morti. Al terzo posto il Messico, con 40.186 casi confermati di Covid-19 e 4.220 decessi. Nella classifica con più di 5.000 contagi si posizionano quindi Ecuador (30.486 e 2.334), Cile (34.381 e 346), Colombia (12.930 e 509), Repubblica Dominicana (11.196 e 409), Panama (8.783 e 252) e Argentina (6.879 e 329).
RUSSIA – La Russia ha superato i 250.000 casi accertati di Covid-19 dall’inizio dell’epidemia. Stando ai dati ufficiali, nel Paese sono stati registrati in tutto 252.245 contagi. I casi confermati nelle ultime 24 ore sono 9.974, la cifra più bassa dal 2 maggio. Ufficialmente, le vittime del nuovo coronavirus sono al momento 2.305, di cui 93 decedute nel corso dell’ultima giornata. I guariti sono in totale 53.530, di cui 5.527 nelle ultime 24 ore
PAKISTAN – Il numero di casi di coronavirus in Pakistan è aumentato di 1.457 a 35.788 nelle ultime 24 ore, secondo gli aggiornamenti del Ministero della Salute. Il bilancio delle vittime è salito invece di 33 a 770. Entrambi i dati sono in rallentamento rispetto al giorno precedente. Il numero di pazienti critici nel Paese asiatico è sceso da 195 a 173. I guariti finora sono 9.695 di cui 883 nelle ultime 24 ore. Il Pakistan ha allentato il lockdown dal 9 maggio e i bazar sono stati riaperti. Sebbene i negozi siano attivi per meno ore al giorno, sono affollati da un gran numero di clienti che hanno iniziato a fare acquisti per il prossimo festival Eid, previsto per il 24 maggio.
COREA DEL SUD – La Corea del Sud ha registrato 29 nuovi casi di coronavirus, in gran parte legati al focolaio dei locali della movida di Itaewon, a Seul: 26 infezioni, infatti, sono di trasmissione domestica e tre sono i contagi importati. Nel complesso, i casi complessivi accertati sono saliti a 10.991, in base agli aggiornamenti del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), mentre la componente di Itaewon ha toccato quota 131. Tra gli ultimi casi che più hanno scosso l’opinione pubblica, c’è quello del docente di 25 anni di una scuola privata di Incheon che ha contagiato due studenti e una mamma. L’uomo, contagiato dopo aver frequentato uno dei locali frequentati dal ‘paziente 1’ di 29 anni, è finito nella bufera per aver tenuto nascosta la sua occupazione. Le tre nuove infezioni hanno portato a 14 i casi di Incheon, città non lontana da Seul. Le persone guarite, secondo la Kcdc, sono aumentate di altre 67 unità, a 9.762, mentre i decessi sono cresciuti di una unità, a 260.
CINA – La Cina ha registrato mercoledì 3 nuovi casi domestici di Covid-19, individuati nelle province di Liaoning (2) e Jilin (1), attualmente la ‘zona rossa’ del Paese. La Commissione sanitaria nazionale ha escluso altri decessi, che restano fermi a 4.633, fissando i contagi totali a 82.929, comprensivi di 101 pazienti ancora in cura e 78.195 guariti. I casi importati sono 1.692, di cui 1.632 risoltivi con la dimissione dagli ospedali e 60 ancora sotto trattamento medico, con 3 in condizioni gravi. I nuovi asintomatici sono 12, per totali 712, tutti sotto osservazione.
GIAPPONE – Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha annunciato la fine dello stato d’emergenza nella maggior parte delle regioni ma non a Tokyo e Osaka. “Oggi abbiamo deciso di togliere lo stato d’emergenza in 39 delle 47 prefetture” del Paese”, ha dichiarato Abe in una conferenza stampa televisiva. In precedenza il ministro dell’Economia Yasutoshi Nishimura aveva spiegato di avere la conferma che “il numero di nuovi casi è sceso sotto i livelli di metà marzo, quando le infezioni hanno cominciato a propagarsi”, aggiungendo che ieri sono stati identificati solo 55 nuovi casi, 10 dei quali a Tokyo. Il Giappone ha registrato in totale circa 16 mila casi di Covid-19 e 687 decessi.
BURUNDI – Il governo del Burundi ha ordinato l’espulsione dal Paese di quattro esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), compreso il rappresentante ufficiale nel paese, accusandoli di “inaccettabili interferenze” con le decisioni del governo riguardo alla pandemia di coronavirus. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri del Burundi in una lettera indirizzata all’ufficio africano dell’Oms, ottenuta dall’Afp. Il ministero, nella lettera, dichiara i quattro esponenti dell’Oms “persone non grate” invitandole a lasciare il Paese entro domani, 15 maggio. La procedura era già stata avviata un mese fa, ma la decisione era stata sospesa dopo un confronto tra il capo di Stato Pierre Nkurunziza e il direttore generale dell’Oms. Viene ora riproposta a pochi giorni dalle elezioni presidenziali e legislative del 20 maggio, mentre i comizi proseguono senza alcuna misura di contenimento. Il governo burundese, che finora ha dichiarato ufficialmente solo 27 casi positivi al coronavirus, è accusato dai medici e dall’opposizione di nascondere casi di Covid-19.
ISRAELE – Nuovi dati incoraggianti sono giunti oggi dal ministero della Sanità israeliano secondo cui da ieri i contagi di coronavirus sono cresciuti di soli 28 casi, mentre le guarigioni sono state 191. Complessivamente in Israele sono stati registrati 16,567 casi positivi, mentre le guarigioni sono state 12.364. Attualmente i malati sono 3.939, di cui 188 ancora in ospedale mentre gli altri sono in isolamento in casa o in appositi alberghi messi a disposizione dalla autorità. I decessi sono stati 264.
TERRITORI PALESTINESI – Nessun caso di coronavirus è stato registrato da giorni nei Territori Palestinesi. Lo ha detto il ministro della sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mai Al-Kaila secondo la quale il numero totale delle infezioni resta così fissato a 548. In questo numero l’Anp comprende anche i positivi della parte est di “Gerusalemme occupata” che invece sono calcolati da Israele. Secondo il ministro, i guariti sono saliti a 426, ovvero il 77.7% del totale. I casi attivi della malattia sono 118, ma nessuno in terapia intensiva. Le vittime, compresa Gerusalemme est, sono state 4.
IRAN – Salgono a 114.533 i casi di Covid-19 in Iran, con 1.808 contagi registrati nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 71, per un totale di 6.854 decessi registrati dall’inizio della pandemia. I malati in terapia intensiva sono 2.757, in leggero ma costante aumento, mentre i pazienti guariti superano la soglia dei 90 mila (90.539). I test complessivi effettuati ammontano a 643.772. Lo ha annunciato nel suo bollettino quotidiano il portavoce del ministero della Salute iraniano Kianoush Jahanpour, sottolineando che tra le province in cui la situazione resta preoccupante ci sono il Khorasan settentrionale, nel nord-est al confine con il Turkmenistan, e il Khuzestan, nell’ovest al confine con l’Iraq, distanti tra loro centinaia di chilometri.
TURCHIA – Il calcio turco si prepara a ripartire a giugno, ma cresce l’allarme sui rischi di contagi nelle squadre. Un focolaio con almeno 11 positivi è stato scoperto nel Buyuksehir Belediye Erzurumspor, club di serie B. Tra i malati ci sono 4 giocatori e 7 membri dello staff e dipendenti del team. Altri 12 sospetti contagiati sono stati portati in ospedale per un secondo test. Al momento la ripresa della serie B in Turchia è prevista il 19 giugno, mentre la serie A ricomincerà una settimana prima. Secondo l’ultimo bollettino, nel Paese si registrano oltre 143 mila casi e quasi 4 mila vittime.