Le nuove stime dell’ISTAT dipingono un quadro preoccupante per il futuro del Molise, rivelando una forza lavoro in diminuzione e un numero crescente di cittadini inattivi, in controtendenza rispetto alle tendenze nazionali. Questi risultati sono dettagliati nel Documento di Economia e Finanza Regionale (Defr).
Il Defr prevede che la popolazione del Molise scenderà al minimo storico di 257.000 entro la fine del 2025, una diminuzione di oltre 32.000 residenti. Questo declino demografico si riflette nella difficoltà del mercato del lavoro regionale.
Mentre l’Italia e il Sud Italia hanno registrato una crescita dell’occupazione rispettivamente dell’1,5% e del 2,5% nella prima metà del 2024, il Molise ha subito un calo dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche il tasso di attività (percentuale della popolazione attiva) è sceso al 61,6%, accompagnato da un aumento degli individui inattivi, in particolare tra gli uomini, indicando scoraggiamento e distacco dal mondo del lavoro.
È evidente anche un aumento della necessità di sostegno. A maggio 2024, il 2,4% delle famiglie molisane ha ricevuto l’Assegno di inclusione (Adi), paragonabile alla media nazionale ma inferiore alla media del Sud Italia. L’importo medio mensile dell’Adi in Molise è stato di 569 euro, inferiore sia alla media nazionale che a quella del Sud Italia, evidenziando la vulnerabilità economica.
Il programma Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), destinato a combattere la disoccupazione strutturale, ha raggiunto solo circa 650 individui economicamente svantaggiati tra settembre 2023 e giugno 2024.
L’Assegno Unico Universale offre una certa stabilità, raggiungendo quasi 28.200 famiglie con oltre 44.400 figli, con una media di 174 euro per figlio, in linea con la media nazionale. Tuttavia, i dati complessivi suggeriscono significative sfide economiche per il Molise.