Il 3% è risultato positivo
Le famiglie sono state equipaggiate con il kit pungidito per poter raccogliere due gocce di sangue analizzate poi dal Buzzi. Le famiglie dei 91 bambini positivi (il 3,2%) sono stati immediatamente contattate per eseguire il tampone.
Lo studio, diviso per fascia d’età, condotto dall’equipe medica diretta dal dottor Gian Vincenzo Zuccotti e che ha coinvolto 14 istituti scolastici milanesi, ha processato circa tremila cartoncini in una settimana rilevando una positività del 3,2% tra gli alunni dai 3 ai 18 anni. La fascia d’età con positivà più alta (6%) è tra i 3 e i 6 anni.
Evidenziata, come si diceva, la differenza di sieroprevalenza (positività) per fasce d’età. I più piccoli hanno contratto maggiormente il virus rispetto ai più grandi. «Questo è il dato di partenza: è interessante perché uno studio vero pediatrico non è mai stato fatto. Sarà importante a dicembre capire se la sieroprevalenza è rimasta uguale o è aumentata e quindi se si potrà rimanere a scuola in sicurezza», ha spiegato Zuccotti illustrando i risultati del test.