Un ritorno di fiamma per Zlatan Ibrahimovic che ricomincia la sua seconda avventura al Milan. Oggi l’arrivo, le visite mediche e la firma a Casa Milan. In conferenza stampa non può mancare l’ironia dello svedese e la speranza di essere di vitale importanza per questa società.
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“Cosa posso dare? Se non saranno gol, saranno assist. Nel calcio non si fanno le cose da soli”
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“Nessuno a 38 anni ha firmato per un club come il Milan. Se ho firmato per un club così, è perchè posso dare ancora qualcosa di importante”
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“Il Derby di Milano è il migliore che abbia mai giocato e sarà una sfida speciale, ma penso solo ad oggi”
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“L’anno scorso parlai con Leonardo, ma non ero pronto per tornare. Stavo bene a Los Angeles. Sono andato in America per sentirmi vivo dopo l’infortunio: ora sono pronto.”
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“Fare la differenza? É la mia sfida. La sfida é contro me stesso.”
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“Non intendo rimanere perché mi chiamo Ibrahimovic. A fine stagione, se potrò dare ancora qualcosa di positivo, andrò avanti”
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“É bello vedere Ronaldo in Serie A. Poi vedremo quel che accadrà”
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“Finché riuscirò a giocare, lo farò. Non sono quello di 10 anni fa, ma so quel che posso dare”
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“Il rapporto con i compagni? Sarò me stesso. Mi conoscono. Chiederò anche più di quel che hanno. L’importante é dare sempre il massimo”
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“Il Milan é sempre il Milan. Tanto é cambiato dal 2012, ma la storia non si cambia. La situazione attuale? Difficile rispondere, non avendo ancora vissuto la realtà di questa squadra. Ma io sono positivo e credo in questo progetto, altrimenti non sarei tornato.”
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“Percepisco l’entusiasmo dei tifosi: il loro sostegno è fondamentale. Io sono pronto e spero di giocare già oggi”
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“Dopo l’ultima partita con i Galaxy, mi ha chiamato Maldini. Poi ho parlato anche con Boban. Insomma, dopo l’Atalanta, le chiamate sono state tante. Io non volevo lasciare il Milan nel 2012 e l’importante è che sono di nuovo qui”.
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“Perché posso cambiare le cose? Perché ho passione per quello che faccio”