L’Azienda Ospedaliera guarda con fiducia al 2020 e ha avviato le procedure per l’assunzione di nuovo personale in radioterapia e in altre strutture.
Nonostante le criticità cui hanno dovuto far fronte nel 2019 tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere della regione, il dipartimento oncologico dell’Azienda ospedaliera di Terni nell’ultimo anno ha raggiunto risultati molto buoni in termini di volume di attività e attrazione extraregionale.
L’Ospedale guarda con fiducia al 2020 grazie ad un programma di sviluppo che prevede incremento dell’organico, investimenti tecnologici e contestuale ottimizzazione di alcune attività innovative e strategiche in termini di qualità del percorso diagnostico-terapeutico. Tra i progetti, il coordinamento dei gruppi oncologici multidisciplinari (GOM) e un ulteriore potenziamento dell’attività di biologia molecolare, da parte dei laboratori di patologia molecolare, per favorire cure sempre più personalizzate di alcuni tumori.
In particolare il 2020 è iniziato con l’assunzione di tre medici oncologi, di cui due prenderanno servizio nei giorni prossimi, e sono in corso le procedure per l’assunzione di nuovo personale anche in radioterapia e nelle altre strutture del dipartimento. Risorse umane indispensabili sia per ridurre il sovraccarico di lavoro cui è stato finora sottoposto il personale, sia per consentire una ridefinizione organizzativa di alcuni percorsi, al fine di ridurre i tempi di attesa per visite e somministrazione delle terapie.
Inoltre è in corso, e prossima all’aggiudicazione, la gara per l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare (in foto) per la radioterapia guidata dalle immagini della TC incorporata, un investimento importante di oltre 2milioni di euro.
“Questa nuova tecnologia – spiega Ernesto Maranzano, direttore di dipartimento oltre che della struttura di Radioterapia oncologica – si aggiunge agli altri due acceleratori lineari in dotazione e consente di aumentare il numero dei trattamenti e migliorarne la qualità. Le sue caratteristiche permettono un alto rateo di dose e quindi l’effettuazione della radioterapia in tempi più brevi col risultato di migliorare la precisione del trattamento e il comfort del malato. E’ l’approccio migliore nella maggior parte dei tumori, risultando ideale per l’esecuzione di nuovi schemi di radioterapia più concentrati nel tempo (ipofrazionamento della dose) e per ridurre la dose ai tessuti sani”.