I misteriosi rapporti tra Lega e Russia sono lontani dalla fine. Soprattutto dopo che la testata BuzzFeed News ha diffuso la trascrizione dell’incontro tra Savoini e i Russi.
Nello scorso articolo ci stavamo chiedendo perché Matteo Salvini avesse un buco mediatico nella sua agenda. In altre parole, perché non avesse pubblicizzato il suo incontro con Dmitry Kozak. Forse perché stavano discutendo di temi che forse era meglio non rendere noti. Ma cosa è successo poi? Savoini ha avuto un incontro fondamentale per la vicenda, proprio il giorno dopo.
L’incontro all’Hotel Metropol
Il giorno seguente, il 18 ottobre 2018, Savoini si incontra con un altro italiano e due russi all’Hotel Metropol, non lontano dal teatro Bolshoi. Non sono chiare tutte le persone che Savoini ha incontrato in quell’occasione. L’Espresso è riuscito ad individuarne uno: Ylia Andreevich Yakunin, manager molto vicino a Pligin, l’avvocato che la sera prima aveva ospitato l’incontro tra Salvini e Kozak. L’Espresso ha riportato che il gruppo di persone si è trattenuto per un po’. Savoini non ha perso tempo e, poco dopo, ha iniziato ad elogiare il sovranismo di Salvini e a chiosare i rapporti Italia-Russia. Durante quel colloquio, come riportato da Tizian e Virgine sull’Espresso, Savoini ha detto che: “La nuova Europa deve essere vicina alla Russia. Non dobbiamo più dipendere dalle decisioni di illuminati a Bruxelles o in Usa. Vogliamo cambiare l’Europa insieme ai nostri alleati come Heinz-Christian Strache in Austria, Alternative für Deutschland in Germania, la signora Le Pen in Francia, Orbán in Ungheria, Sverigedemokraterna in Svezia”.
Le trattative sul petrolio
Ma la compagnia ha passato tutto il suo tempo a discutere dell’importanza del sovranismo? Ovviamente no. Hanno parlato anche di affari. In particolare, di una fornitura di carburante russo. L’azienda russa Rosneft venderebbe il petrolio, mentre l’italiana Eni lo acquisterebbe. I russi propongono 3 milioni di tonnellate di diesel da consegnare tra 6 mesi e un anno. Per la controparte italiana non c’è problema. L’avvocato precisa che, all’occorrenza, l’Eni potrebbe acquistarne anche di più. I russi assicurano anche uno sconto del 6%. Tuttavia, la transazione non avverrà in modo così diretto. Eni non pagherà direttamente Rosneft. I soldi faranno diverse tappe prima di giungere a destinazione. Verranno messi in una banca europea e saranno prelevati da un’altra società russa che poi li consegnerà a Rosneft. Ma perché Savoini è così interessato all’affare? Lo spiega l’avvocato italiano poco dopo. Come diffuso dall’Espresso: “Il piano fatto dai nostri ‘political guys’ è semplice. Dato lo sconto del 4 per cento, sono 250 mila al mese, per un anno. Così loro possono sostenere una campagna. Questa è solo una questione politica, vogliamo finanziare la campagna elettorale, e questo è positivo per tutt’e due le parti”. In altre parole, grazie a questo affare, la Lega riceverebbe per un anno dai russi 250 mila dollari, alias 3 milioni di euro. Questa somma verrà utilizzata per finanziare la campagna elettorale delle europee. Siamo arrivati al punto in cui un sovranista come Putin sta finanziando la campagna di un partito sovranista alle elezioni europee. Non solo, la trattativa viene portata avanti da qualcuno che, almeno sulla carta, non ha nulla a che fare con la Lega.
La trascrizione
Qualche giorno fa, la testata online BuzzFeed News ha pubblicato la trascrizione completa del dialogo tra Savoini e il gruppo di persone che ha incontrato in Russia all’Hotel Metropol. La questione diventa virale. Non è più un’inchiesta nota solo in Italia e forse in Europa. Diventa un problema e a questo punto la politica si deve schierare. Il premier Giuseppe Conte ha dichiarato che: “Ho fiducia nel mio ministro Salvini ma dobbiamo trasparenza e per quanto mi riguarda ho reso un chiarimento che ho ritenuto doveroso.” Parlando invece della tenuta del governo, che secondo alcuni poteva essere minacciata, Conte ha chiarito che: “Non è a rischio la tenuta del governo perché Savoini non ha mai avuto incarichi di governo. Lascio alla magistratura il compito di investigare”. Palazzo Chigi ha ribadito in una nota che il premier Conte non conosce di persona Savoini. Per quanto riguarda invece la cena incriminata a Villa Madama: “La cena è stata offerta dal presidente Conte e l’invito è stato esteso anche a tutti i partecipanti al Forum di dialogo italo-russo delle società civili, che si è tenuto il pomeriggio dello stesso giorno presso la Farnesina. Il suddetto Forum è stato organizzato dalla presidenza del Forum stesso e dall’Ispi. Dopo aver compiuto tutte le verifiche del caso, si precisa che l’invito del sig. Savoini al Forum è stato sollecitato dal sig. Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini, il quale, tramite l’ufficio di vicepresidenza, ha giustificato l’invito in virtù del ruolo dell’invitato di presidente dell’Associazione Lombardia-Russia e ha chiesto ai funzionari del Presidente del Consiglio di inoltrarla agli organizzatori del Forum. L’invito alla cena del sig. Savoini è poi stata una conseguenza automatica della sua partecipazione al Forum.”
Cosa ne pensano i politici
Il vicepremier Luigi Di Maio ha chiesto che venga istituita una commissione di inchiesta per monitorare i finanziamenti di tutti i partiti. La Lega per adesso non ha diffuso nessun commento ufficiale. Nel frattempo, il Pd non rimane in silenzio. Paolo Gentiloni vuole le dimissioni di Matteo Salvini: “Chi dice falsità per coprire truffe e truffatori non può fare il ministro dell’Interno di un grande Paese democratico”. In tutto ciò, seppur incalzato, Matteo Salvini ha replicato dicendo: “Mi occupo di vita reale e non di spionaggio o di fantasia, c’è un’inchiesta e attendiamo sereni la sua conclusione. Non è per mancanza di rispetto verso il Parlamento. È che se pure andassi a riferire al Senato non avrei proprio niente da dire. Di cosa dovrei parlare in aula, di cene?”. Se le persone con cui il vicepremier va a cena hanno dei legami con la destra sovranista antieuropeista e promettono di finanziare la sua campagna elettorale per le elezioni europee forse non è più una questione privata. In quel caso, ci può e ci deve interessare. In giornata verrà sentito dalla Procura di Milano anche Savoini e, a questo punto, arriverà anche la sua verità.
A cura di B.P.