Un gesto di solidarietà si è materializzato nei confronti della famiglia Ruffini dopo l’indignazione espressa da Mirko, che ha recentemente subito la perdita del padre. Giovedì pomeriggio, il carro funebre ha trovato il cancello d’ingresso del cimitero di Sora, situato su via Cocorbito, chiuso. Mirko, visibilmente colpito e amareggiato per l’accaduto, aveva richiesto un gesto da parte dell’amministrazione comunale, che non ha tardato ad arrivare. Sono stati deposti fiori in commemorazione di tutti i defunti e sono state pubbliche le scuse da parte del Comune per l'”increscioso incidente”.
Il personale cimiteriale, presente dal lunedì al sabato dalle 7 alle 13, ha il compito di garantire l’apertura del cimitero fino alle 17 durante il periodo invernale. Tuttavia, durante il pomeriggio, non vi è alcun necroforo a disposizione. Per il funerale di giovedì, erano stati effettuati i preparativi necessari, lasciando aperto il cancello e concordando l’arrivo del carro funebre senza intoppi. Purtroppo, il cancello che era stato lasciato aperto in mattinata è stato chiuso, presumibilmente tra le 14 e le 16, quando non c’era personale presente.
All’arrivo del feretro alle 16:20, il cancello risultava chiuso, impedendo così la tumulazione, che in simili casi avviene generalmente il giorno successivo durante l’orario di lavoro del necroforo. Questo disguido è inaccettabile per una città come Sora, che è la quarta della provincia di Frosinone per numero di abitanti. Molti utenti sui social hanno commentato con disappunto la situazione, evidenziando il problema della chiusura del cancello. Tuttavia, in base al contratto di lavoro, il personale è tenuto a operare solo nella fascia diurna. Di conseguenza, chi si presenta nel pomeriggio non trova alcuno a cui consegnare i documenti e la salma.
Per prevenire episodi simili a quello vissuto dalla famiglia Ruffini, sarà fondamentale considerare la possibilità di non programmare funerali pomeridiani o, in alternativa, aumentare il personale a disposizione per garantire un servizio adeguato alle famiglie.