Si è tenuto oggi, a Bari, nella sala A del Palazzo della Regione Puglia di via Gentile, il seminario su “Generi, Stereotipi, Violenza: il potere trasformativo della formazione”. L’incontro è stato l’occasione per presentare gli interventi formativi realizzati in materia di contrasto alla violenza di genere dalle università di Bari, incluso il polo jonico, Lecce e Foggia con la collaborazione della rete dei Centri antiviolenza. Le attività, nate in forma sperimentale, si sono consolidate attraverso l’erogazione di sette corsi di formazione specialistica rivolti a una platea differenziata di soggetti interessati a sviluppare una formazione specifica sul tema delle differenze, degli stereotipi e della violenza di genere.
Durante il seminario, aperto dai saluti dell’assessora al Welfare della Regione Puglia Rosa Barone e della direttrice del Dipartimento Welfare Silvia Romano, hanno preso parola la professoressa Francesca Romana Recchia Luciani (docente di Storia delle filosofie contemporanee, responsabile linea d’azione questioni di genere dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro e coordinatrice Dottorato Nazionale in Gender Studies), il professor Nicola Triggiani (docente di Diritto processuale penale dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro – Polo Jonico), la professoressa Madia D’Onghia (docente di Diritto del lavoro ed esperta di questioni di genere dell’Università degli Studi di Foggia) e la professoressa Anna Maria Cherubini (docente di Fisica Matematica e delegata del Rettore alle Politiche di Genere dell’Università degli Studi del Salento). Sono intervenute, inoltre, le rappresentanti dei Centri antiviolenza referenti dei percorsi formativi.
L’assessora al Welfare della Regione Puglia Rosa Barone ha sottolineato che “la Regione Puglia sta cercando di rafforzare le reti territoriali coinvolte nelle attività di prevenzione e contrasto della violenza di genere. In questo momento, abbiamo ventotto Centri Antiviolenza pubblici e privati che, grazie alla collaborazione con le università, realizzano e partecipano ad attività formative per rispondere in maniera più adeguata alle tante domande di supporto che vengono dai territori. L’obiettivo è creare una rete sempre più fitta e capace di rispondere alle esigenze, urgenti e molto spesso drammatiche, delle donne che si rivolgono ai CAV”.
“La collaborazione in corso – ha proseguito l’assessora – prevede il coinvolgimento di diversi attori, dalla Prefettura alle forze dell’ordine, fino agli studenti e alle studentesse universitarie e tutti i soggetti che possono essere interessati alle azioni di comprensione, prevenzione e contrasto alla violenza di genere e alla gestione del supporto nei confronti delle donne che hanno subito violenze”.
“L’obiettivo della giornata di oggi – ha dichiarato Valentina Romano, direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia – è dare conto delle attività che le università pugliesi, in rete con i CAV, hanno effettuato in riferimento alla formazione del personale coinvolto in senso ampio nei servizi a tutela delle donne vittime di violenza. Da un paio di anni, le università pubbliche pugliesi hanno avviato corsi di formazione – partiti in via sperimentale, ma che saranno presto messi a sistema – nei confronti degli operatori dei Centri servizi Antiviolenza, ma anche di forze dell’ordine, dipendenti delle ASL e dei servizi sociali, e soggetti appartenenti a tutta la rete dei servizi pubblici che è coinvolta nella tutela delle donne vittime di violenza. Si tratta di un passo importante perché attraverso la formazione specifica di tutti gli operatori coinvolti si possono aiutare le donne a denunciare e ad essere poi prese correttamente in carico dai sistemi di servizi del territorio”.