Una scelta forse saggia, nonostante gli inevitabili disagi, viste le temperature record raggiunte in tutta Europa.
Se l’aria condizionata non funziona, normalmente, un viaggio in treno può essere particolarmente provante. Ma se fuori le temperature sono da record, e un’ondata di caldo africano ha invaso la penisola portando alcune città ai 40 gradi, un viaggio in treno con l’impianto di condizionamento non funzionante diventa quasi insostenibile. Per questo alcuni treni a bordo dei quali l’aria condizionata non funzionava sono stati cancellati in Lombardia. La decisione non ha mancato di scatenare le polemiche, non tanto per la scelta in sé, quanto per il fatto che nei vagoni l’impianto di condizionamento non fosse disponibile.
I partiti d’opposizione in Consiglio regionale, soprattutto, hanno accusato la Regione, che attraverso Ferrovie Nord Milano S.p.a (Fnm) è azionista di Trenord, la società che si occupa della gestione del servizio ferroviario sul territorio lombardo. Nella giornata di caldo afoso di giovedì 27 giugno, circa una ventina di corse non sono state effettuate a causa del non funzionamento degli impianti di condizionamento nei vagoni, su sette linee ferroviarie. La comunicazione ai viaggiatori è arrivata tramite un comunicato sul sito di Trenord. L’assessore alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi ha già annunciato di aver “chiesto a Trenord di intervenire per tutelare i pendolari. Le temperature di questi giorni sono inusuali, ma la società deve mettere in campo ogni azione possibile per limitare i disagi. I disservizi vanno assolutamente contenuti e Trenord deve fare uno sforzo supplementare in questa direzione”.