– La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della Polizia, prefetto Lamberto Giannini, oggi a Torino per un Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica sulla questione Tav, hanno incontrato i due poliziotti feriti negli scontri in Valle di Susa di due settimana fa con i No Tav.
Lamorgese, oltre a esprimere la sua vicinanza e solidarietà ai due agenti, ha ringraziato i poliziotti per l’importante e delicato impegno che svolgono.
Giannini ha definito esemplare il lavoro loro e dei colleghi, viste anche le asperità del territorio in cui operano.
Lamborgese e Giannini, a quanto si apprende, hanno sottolineato che gli agenti in Val di Susa non sono abbandonati a se stessi e che c’è un impegno a garantire la tutela delle forze dell’ordine. Lo stesso impegno che il capo della polizia ha rimarcato durante un secondo incontro avvenuto nel pomeriggio, a cui non ha partecipato la ministra Lamorgese, con i dirigenti e i rappresentati dei sindacati di polizia.
“Prendiamo atto della sensibilità e delle parole del capo della Polizia che ha preso un impegno a prevenire gli assalti alle forze dell’ordine che avvengono ormai con sempre più frequenza in Val di Susa e dove vengono feriti gli appartenenti alle forze dell’ordine”, dice Eugenio Bravo, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp.
Bravo ha spiegato a Giannini gli stati d’animo dei poliziotti in questo momento: “Rabbia per il fatto di essere da 15 anni bersagli di bombe carta, razzi e pietre, con feriti a carico delle forze dell’ordine – ha detto il sindacalista – Frustrazione perché, una volta assicurati alla giustizia, la risposta giudiziaria per questi antagonisti non è deterrente e non dissuade dal continuare ad assaltare le forze dell’ordine.
Preoccupazione perché dopo l’ultimo fatto, quando un poliziotto è stato colpito in testa da un razzo, il timore di diventare vittime eccellenti di questi violenti è sempre più reale”.