ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Iniziativa pilota di telemedicina contro l’isolamento

 

Esami pronti in venti minuti dalla val Trebbia a Genova. Senza muoversi da casa, o quasi. Riparte da qui l’entroterra. Dall’ambulatorio di telemedicina di Rovegno, il primo in Liguria, per limitare i disagi di chi vive a 50 chilometri dal primo pronto soccorso ma chiede servizi e personale sul territorio.

Nel nuovo centro (aperto tutti i giovedì dalle 9 alle 14) si potrà fare l’elettrocardiogramma e la spirometria: gli esami saranno poi inviati in tempo reale per via telematica agli specialisti cardiologi e pneumologi della Asl3 che invieranno il referto direttamente al paziente entro venti minuti.
«E’ la prima sperimentazione di questo tipo in Liguria, una delle prime in Italia — spiega Luigi Carlo Bottaro, Direttore Generale della Asl3 — Una rete per i cittadini che unisce il comune, l’rsa convenzionato, la pubblica assistenza e la farmacia. Un sistema per ridurre l’ospedalizzazione nei casi in cui basta una consulenza più approfondita che ora si potrà fare anche con la telemedicina in un rapporto diretto tra medici ed esperti. Cerchiamo di avvicinare l’assistenza sanitaria ai pazienti facilitandone l’accesso, arrivando fino al domicilio qualora le condizioni di salute della persona lo rendano necessario».

Nel centro verranno effettuate anche visite con il medico di famiglia, prestazioni infermieristiche ( medicazioni, terapie iniettive, educazione all’utilizzo di presidi, controlli dei parametri vitali o monitoraggio dei parametri in caso di malattie croniche) e prelievi ematici. Una sperimentazione che potrebbe essere riproposta in altre aree dell’entroterra come la valle Stura già nei prossimi mesi. Una battaglia, quella per i servizi essenziali che il sindaco di Rovegno, Giuseppe Isola, porta avanti da più di un anno quando con un’ordinanza provocatoria appesa per le vie del paese aveva vietato ai cittadini di ammalarsi e morire per mancanza di assistenza medica. «Qui un anno fa mancava persino il dottore — ricorda il sindaco del centro che conta 400 anime — C’era un medico part time da tredici ore a settimana per sette paesi (Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Torriglia, Montebruno, Propata, Rondanina e Rovegno) » . Da allora qualcosa si è mosso. Anche con il progetto dell’Infermiere di Comunità, una figura prevista anche nel nuovo Piano Sociosanitario, per favorire l’invecchiamento sano e attivo, permettendo agli anziani di vivere il più a lungo possibile nella propria casa con un’assistenza mirata in un’area in cui per ogni giovane ci sono tre over 65.
« L’ambulatorio di telemedicina è un ulteriore, importante tassello nella direzione di una sanità a chilometro zero — rilancia l’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale — Che porta vicino a casa le risposte di cui i cittadini, soprattutto i più fragili, hanno bisogno, in rete con i medici » . Ed entro l’estate, sempre a Rovegno, partirà anche lo screening per prevenire il cancro al colon retto inviando il campione via posta direttamente a casa dei pazienti che poi dovranno rispedirlo ai centri della asl.

Intanto resta aperta anche la ricerca di un medico di famiglia per tutta la vallata. « Fino a marzo abbiamo un dottore temporaneo, poi finalmente ne dovrebbe arrivare uno fisso — conclude il sindaco Giuseppe Isola — Da parte nostra ribadiamo l’offerta di un ambulatorio e un alloggio gratuito per chi sceglierà di vivere qui una volta preso l’incarico. Per un piccolo poter contare su un medico a tempo pieno ormai è diventato un lusso ».

Facebook