Nel pomeriggio di giovedi due incendi boschivi in Lunigiana hanno
causato allarme ed apprensione. Il primo incendio si è sviluppato poco
dopo mezzogiorno a Montefiore nel comune di Casola in Lunigiana, partito
da un oliveto dove un pensionato era intento a ripulire il suo terreno,
utilizzando il fuoco per smaltire il materiale vegetale. Quando si è
reso conto di non riuscire a controllare le fiamme lui stesso ha
chiamato i Vigili del Fuoco che si sono portati sul posto insieme alle
squadre dell’Unione dei Comuni; il personale intervenuto ha dovuto
faticare non poco prima di riuscire a controllare le fiamme. Le
operazioni sono terminate intorno alle 18,30 ed il fuoco ha percorso
quasi un ettaro di terreno tra terreni coltivati, incolti e bosco.
La stessa situazione si è ripetuta verso le 15 a Pian del Monte di Zeri;
anche qui sono intervenuti Vigili del Fuoco, Unione dei Comuni e tre
squadre di volontari. In questo caso le fiamme hanno interessato circa
15.000 metri quadrati di bosco di alto fusto e l’intervento si è chiuso
verso le ore 18.
I Carabinieri forestali hanno svolto i primi
accertamenti sul posto ed acquisiti tutti gli elementi provvederanno a
denunciare alla Procura di Massa i due cittadini che hanno commesso un
duplice reato; infatti, oltre ad avere causato un incendio boschivo con
il loro comportamento imprudente, hanno violato il divieto di uscire di
casa imposto dal Governo per limitare la diffusione del Corona virus.
Questo divieto può essere derogato solo per motivi ben precisi e la
coltivazione a livello amatoriale dei terreni non rientra certo tra i
casi previsti. Raccomandiamo per questo a tutti gli agricoltori
“dilettanti” di restare in casa sino a che la situazione dell’epidemia
non consentirà a tutti di riprendere le normali attività.
Quanto
avvenuto dimostra la situazione di rischio per gli incendi boschivi
presente sul nostro territorio per il protrarsi di tempo stabile e senza
piogge che ha caratterizzato le ultime settimane. Proprio per questo la
Regione Toscana ha istituito il DIVIETO DI ACCENSIONE DI FUOCHI
ALL’APERTO DAL 21 AL 31 MARZO 2020. Pertanto fino alla fine del mese,
salvo ulteriori proroghe, è vietato qualunque abbruciamento di materiale
vegetale; i trasgressori sono passibili di sanzioni amministrative (da
€ 240 fino ad € 2.066 nel caso di accensione in bosco) e di denuncia
penale se dal fuoco si sviluppa un incendio.
Va anche considerato
che tutte le istituzioni, tra cui i Vigili del Fuoco e le forze
dell’ordine, sono impegnati per fronteggiare l’emergenza Covid-19,
quindi è ancora più importante che tutti i cittadini abbiano
comportamenti responsabili, rispettando le norme di legge ed evitando
attività che possano creare allarme e richiedere interventi d’emergenza.