Centodue anni, ma non li dimostra: l’Università Popolare di Mestre ha dato ufficialmente avvio, questo pomeriggio, all’Auditorium dell’M9, all’Anno accademico 2023/24. Presenti alla cerimonia, col presidente dell’associazione, Mario Zanardi, e numerosi iscritti, anche la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, l’assessore comunale alle Politiche educative, Laura Besio e il presidente della Municipalità di Marghera, Teo Marolo.
“Anche per un’associazione come questa, che è un punto di riferimento importante nella nostra città – ha osservato nel suo intervento di saluto l’assessore Besio – l’inizio di un nuovo anno è sempre molto importante e significativo, perché rappresenta il momento in cui il lavoro di preparazione, le aspettative, le attese prendono forma reale, dando nuova linfa vitale a chi opera, e segnano per ognuno un nuova occasione di crescita e arricchimento.”
L’Università popolare è una delle istituzioni più antiche di Mestre ancora operanti, essendo nata nel 1921, con l’obiettivo di fornire strumenti di alfabetizzazione e apprendimento alle classi meno abbienti della città.
Dopo essere stata soppressa dal regime fascista, ha ripreso la sua attività nel 1945: un’attività che non si è mai interrotta sino ad oggi. Attualmente ogni anno vengono proposti ai circa 700 iscritti, più di 80 corsi che fanno riferimento a quattro specifici Dipartimenti: Linguistico, Artistico-musicale, Scientifico-psicologico-informatico, Storico-letterario-filosofico.
A fare da prezioso corollario all’inaugurazione, si è svolta poi la conferenza tenuta da Alberto Toso Fei e Desi Marangon dal titolo “‘I graffiti di Venezia e ‘Venezia Urbs Scripta’ – La storia della città letta dal basso dando voce agli invisibili”.
“Anche questo – ha sottolineato la presidente Damiano – è un momento molto significativo, che testimonia l’attenzione dell’Università verso il nostro territorio, in quanto viene dato spazio ai risultati di una ricerca composita, ad un percorso che ha portato alla realizzazione, nell’aprile scorso, del ‘Festival dei graffiti’, unico nel suo genere nel nostro Paese e nel continente.
Un modo diverso per conoscere la storia della nostra Città, anche attraverso segni, parole, disegni a prima vista poco significativi, ma che testimoniano invece come Venezia sia stata, da sempre crocevia di popoli e culture.”