La presidente della Regione Donatella Tesei ricorda le due dipendenti regionali uccise sul posto di lavoro.
“È con grande e sincera commozione che oggi siamo qui a ricordare Margherita e Daniela, con una cerimonia che è sì simbolica, ma che al tempo stesso va ben al di là del rituale istituzionale”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che questa mattina ha partecipato alla cerimonia per il settimo anniversario della barbara uccisione delle due dipendenti della Regione Umbria, Margherita Peccati e Daniela Crispolti, colpite a morte mentre erano sul loro posto di lavoro. Alla cerimonia, svoltasi all’ingresso della sede regionale del Broletto, con la presidente Tesei hanno partecipato molti colleghi delle due dipendenti uccise, presenti anche gli assessori regionali.
“Credo che tutti noi, oggi – ha detto la presidente -, siamo qui non per dovere, ma con la profonda convinzione di voler ricordare due persone che si sono adoperate per il bene comune, con grande senso di responsabilità ed umanità, in un contesto non sempre facile, e che hanno pagato con la vita il loro impegno. E proprio attraverso il ricordo di Daniela e Margherita voglio ringraziare tutti i dipendenti pubblici che ogni giorno svolgono le loro funzioni con dedizione, a favore della comunità”.
Per la presidente Tesei “l’impegno del settore pubblico, spesso denigrato, è invece un valore su cui dobbiamo continuare a credere e su cui basare la nostra azione quotidiana. Dobbiamo agire al meglio e con la stessa passione e responsabilità che Daniela e Margherita hanno sempre messo nel loro lavoro, affinché vi sia sempre maggior rispetto e si superino i luoghi comuni nei confronti delle istituzioni e di tutti coloro che vi lavorano”.
“A nome di tutta la Giunta, dunque, mi stringo alle famiglie di Daniela e Margherita a cui va il nostro pensiero. Un ringraziamento, infine – ha concluso Tesei -, ai tanti che quella mattina si sono adoperati, a partire da chi mi ha preceduta, ai colleghi e colleghe della Regione, alle forze dell’Ordine, alle istituzioni coinvolte e al personale sanitario intervenuto”.