Il documento, che prevede anche l’attivazione di sportelli informativi, affida le modalità del ricovero alla scelta del medico e della direzione sanitaria. Il riferimento è alla legge 194/1978, a garanzia della “piena libertà di scelta della donna – sostiene la Regione – e del perseguimento di pratiche abortive rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna”.
Inoltre, il documento, prevede il divieto di aborto farmacologico direttamente nei consultori, riservando l’attuazione dell’interruzione di gravidanza al solo ambito ospedaliero, la circolare indirizzata ad Asl ed Aso dalla Regione Piemonte, che conferma così la propria contrarietà alle linee di indirizzo emanate lo scorso agosto dal ministero della Salute