Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha partecipato all’incontro all’auditorium Giovanni Spadolini del Consiglio Regionale
L’Iran degli ayatollah è uno dei primi Paesi al mondo per numero di esecuzioni capitali. È di questo che si è parlato nel Convegno internazionale dedicato a Diritto alla vita e pena di morte in Iran, che si è tenuto presso l’auditorium «Giovanni Spadolini» del Consiglio Regionale. Un appuntamento promosso dal Consiglio Regionale e dall’ Associazione Internazionale Ricercatori Iraniani, in collaborazione con Iran Human Rights e con la rivista «Testimonianze» ed al quale ha partecipato, in rappresentanza del Comune di Firenze, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.
A chiedere e a proporre che il Convegno si facesse a Firenze sono stati proprio gli iraniani. Perché Firenze e la Toscana sono luoghi-simbolo. Conservano, e hanno consegnato al mondo, la memoria dell’Atto rivoluzionario di Pietro Leopoldo, che viene ricordato ogni 30 novembre nella Festa della Toscana.
“Il Consiglio comunale – spiega il presidente Luca Milani – si è occupato ripetutamente della situazione in Iran e sul non rispetto dei diritti umani. A seguito della morte delle 22enne Mahsa Amini che mentre era in vacanza con la sua famiglia è stata arrestata dalla “polizia morale” per “abbigliamento inappropriato”, in tutto il paese è scoppiata la rivolta. La sua colpa? Un ciuffo di capelli fuoriusciva dal velo in cui era avvolta. Poco dopo l’arresto, la ragazza è entrata in coma ed è deceduta all’ospedale di Teheran, dove era stata ricoverata. La morte della giovane ha provocato un’ondata di proteste, il caso infatti è uscito dai confini iraniani e ha raggiunto una dimensione globale. La repressione alle proteste guidate dalle donne iraniane ha già fatto morti e feriti tra la capitale e la regione del Kurdistan iraniano, con centinaia di persone arrestate e tutt’ora in stato di fermo con accuse pesanti che comportano anche la condanna a morte. In questo contesto – continua il presidente Milani – è maturato l’arresto del rapper Toomaj Salehi molto seguito nel suo Paese, nelle sue canzoni denuncia la violenza del regime iraniano chiedendo la fine della Repubblica islamica, e che si è subito schierato a sostegno delle vaste manifestazioni seguite alla morte di Mahsa Amini. Per questo, come Comune di Firenze – ricorda il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – abbiamo anche concesso la cittadinanza onoraria a Toomaj Salehi ed abbiamo chiesto clemenza per lui e per tutte le donne e gli uomini che stanno chiedendo solo un Paese più giusto e libero”. (s.spa.)