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Il 3 Maggio gran chiusura della Festa della Montagna!

ll 3 Maggio gran chiusura della Festa della Montagna! Prolungato il servizio di trasporto da Piazza Vittorio Emanuele III verso la zona di Montagna di Castello, rispetto alle previsioni iniziali.

Da Piazza Vittorio Emanuele III navetta bus con corse ogni 30 minuti dalle ore 8 alle ore 21, verso località Castello. La Piazza dista circa 400 metri dalla stazione ferroviaria della Circumvesuviana, Somma Vesuviana centro sulla linea Napoli – Ottaviano – Sarno e poco più di 1 Km dall’uscita della superstrada di Somma Vesuviana centro.

Nel link video e foto https://wetransfer.com/downloads/edcfd88b137b59d1575135826870f89320240501161851/0c15d328e279b426d4efe3dd284c29a320240501161912/b3f119

Eventi in località Castello ed anche sui versanti di montagna tra paranze, canti popolari, buon cibo! Paranze, canti popolari ma anche la possibilità di percorrere i sentieri naturalistici della zona alta di Somma Vesuviana, sul complesso vulcanico di un tempo.

Alessandro Masulli – Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano : “Tutto ebbe inizio dall’eruzione del 1631, quando il popolo si mise alla ricerca, in Montagna, della statua della Madonna, anche con torce accese di notte. Siamo in presenza di un’altra, grande tradizione secolare legata al culto della Madonna di Castello, zona alta di Somma Vesuviana, nel Parco Nazionale del Vesuvio. Il 3 Maggio ci sarà la salita alla vetta estrema del Monte Somma. Da non dimenticare la grande ristorazione sommese”.

Tra i canti del mondo contadino una particolare attenzione è rivolta anche alla fronna, una forma di canto senza accompagnamento strumentale, una sorta di recitativo operistico, che i contadini usavano per comunicare tra loro a grandi distanze, portando la mano alla guancia per amplificare il suono. La fronna rimane, però, una tipica forma di canto che precede ancora oggi lo svolgimento della tammurriata, viene eseguita da un cantore solista che accompagna il suo gruppo fino al sagrato della chiesa”.

Sarà un incrocio di canti in montagna! Ma anche di luci e di torce!

Oggi i fuochi si sono sentiti per tutto il giorno e anche i canti!

Il 3 Maggio per il gran finale della Festa, dalle ore 8 e fino alle ore 21 con cadenza ogni 30 minuti, sarà a disposizione il servizio navetta – bus da Piazza Vittorio Eamnuele III alla località di Montagna Castello, zona Santuario, per dare la possibilità ai turisti e a tutti cittadini di poter raggiungere comodamente la Montagna e godere dell’evento. Il servizio di navetta – bus è stato organizzato dall’Assessorato ai Trasporti del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano. La prima corsa partirà alle ore 8 e si susseguiranno corse per Castello e viceversa, ogni 30 minuti. L’ultima corsa partirà da Castello alle ore 21.

Già dalle prime ore del giorno avrà inizio il pellegrinaggio verso la Montagna, verso il Santuario della Madonna di Castello, con la salita delle paranze di canto popolare provenienti da tutto il territorio. Il canto, le musiche, saranno nell’aria, ovunque, lungo i versanti di montagna, nelle principali località della zona montuosa di Somma Vesuviana.

“Ricordo che si potrà godere anche dell’ottima ristorazione. Siamo dinanzi ad una grande tradizione secolare, tra le più importanti della Campania e che si ripete ogni anno, iniziando dal primo Sabato dopo Pasqua. Quest’anno la Festa della Montagna, ha avuto inizio il 6 Aprile e si concluderà il 3 Maggio, quando le paranze di canto popolare omaggeranno la Madonna di Castello. Ci sarà la salita alla cima del Monte Somma, alla vetta estrema della Montagna. Attesi turisti stranieri e da tutto il Sud Italia per la Festa della Montagna che vedrà il suono delle numerose paranze di canto popolare. Siamo in presenza di un’altra, grande tradizione secolare legata al culto della Madonna di Castello – ha affermato Alessandro Masulli, Direttore Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – zona alta di Somma Vesuviana, nel Parco Nazionale del Vesuvio. La Festa, quest’anno, ha avuto inizio il 6 Aprile, ma il 3 Maggio avremo la parte più intensa, quando le tante paranze saliranno alla Cima del Monte Somma con il canto popolare tradizionale e il ballo. Dalle prime ore, la popolazione inizierà il pellegrinaggio verso la vetta estrema del Monte Somma. Si ptranno visitare anche le cappelle situate nei luoghi delle paranze, le quali saranno lungo i vari versanti della Montagna e il canto si sentirà anche nell’aria, in modo particolare nella zona del Santuario mariano di Santa Maria delle Grazie a Castello. Ricordo, inoltre che Somma Vesuviana è ricca di grande ristorazione e tradizione culinaria, anche in Montagna. Tutto nasce dall’eruzione del 1631! Una grande storia. Dalla cima del Monte Somma, lo scenario unico su tutto il Vesuvio, Penisola Sorrentina, Golfo di Napoli, farà da sfondo a canti popolari, balli di tradizione”.

La grande storia è a Somma Vesuviana. Recuperati anche i sentieri naturalistici di Castello. Le origini della Festa della Montagna sono origini secolari, antiche.

“Nel 1631 un’eruzione potente del Vesuvio distrusse parte del paese di Somma Vesuviana e anche la cappella dove era la statua della Madonna di Castello. Tutta la popolazione avviò una ricerca capillare, anche notturna con l’accensione di torce, al fine di ritrovare la statua della quale venne riportata alla luce la testa. Il Sabato dopo Pasqua la testa della Madonna venne riposizionata e da allora ha avuto inizio una delle più belle tradizioni popolari del territorio. Oggi la Madonna di Castello è nel Santuario Mariano di Santa Maria delle Grazie, in località Castello, sul Monte Somma. Una tradizione, oggi, accompagnata anche dal canto che ha radici antiche e forse millenarie antecedenti all’epoca cristiuana, ma che nel tempo ha sempre più raccontato il territorio, la devozione mariana, la prosperità, il patrimonio agricolo. Ogni anno, il primo Sabato dopo Pasqua è Sabato dei Fuochi e la Festa – ha continuato Masulli – denominata anche come Festa della Montagna, termina il 3 Maggio. E’ un evento che vede “capitale” del territorio Somma Vesuviana, ma allo stesso tempo anche la partecipazione delle genti di tutti i borghi pedemontani del Monte Somma. Una tradizione secolare in ricordo di quanto accadde, di sera, in più punti, vengono accesi anche dei falò, mentre le paranze di ritorno dal Ciglio del Monte Somma, fanno luce nel buio con numerose torce, a ricordo di quanto accadde nel 1631. In questi giorni abbiamo avuto le paranze di Brusciano, Pomigliano, Marigliano. Il 3 Maggio ci sarà la salita alla Montagna con tutte le paranze di canto popolare”.

Confermato il servizio navetta – bus dalle ore 8 alle ore 21 del 3 Maggio con corse ogni 30 minuti dalla Piazza Vittorio Emanuele III a Castello. La Piazza dista 400 metri dalla stazione della Circumvesuviana di Somma Vesuviana centro e poco più di 1 km dall’uscita di Somma Vesuviana centro della superstrada proveniente da Napoli e dal salernitano.

Il 3 Maggio sera, le paranze scenderanno dalla Montagna con carri allegorici, canti, tammurriate e la famosa pertica da donare alla donna amata!

Alle ore 20 il carro storico a Via Aldo Moro, dalle ore 21 le funzioni con le paranze saranno in modo principale al Centro Storico del Casamale e presso lo Gnundo.

Seguirà in tarda serata lo spettacolo di fuochi pirotecnici!

Miti e leggende! La fronna, forma di canto senza accompagnamento strumentale!

“La festa in onore della Madonna di Castello, che ha inizio il Sabato in Albis e si conclude il tre maggio, è caratterizzata dalle tradizionali paranze: sono compagnie di devoti accompagnate da gruppi di suonatori. Tutto è incentrato sul canto, una delle tante meraviglie che la natura ha offerto all’uomo, e se questo canto, poi, è rivolto a una bella figliola allora tutto si tramuta in fuoco e passione. Il fuoco che illumina durante le notti di maggio il Sacro Monte avvolto in miti e leggende e la passione che, invece – ha dichiarato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana – si trasforma in una dolce melodia che da sempre il solito cantatore con il coro dei devoti improvvisa sul sagrato della chiesetta sotto il sorriso della Mamma pacchiana. Un canto che viene da lontano, sillabico, la cui melodia è costruita sulla scala maggiore napoletana con suoni prolungati e fioriti. Un infinito canto d’amore che a maggio si sparge tra le valli profumate di ginestre e arriva pian piano sotto la finestra della donna amata con il consueto dono della pertica. Tra i canti del mondo contadino una particolare attenzione è rivolta anche alla fronna, una forma di canto senza accompagnamento strumentale, una sorta di recitativo operistico, che i contadini usavano per comunicare tra loro a grandi distanze, portando la mano alla guancia per amplificare il suono. La fronna rimane, però, una tipica forma di canto che precede ancora oggi lo svolgimento della tammurriata, viene eseguita da un cantore solista che accompagna il suo gruppo fino al sagrato della chiesa, esaltando la devozione nei confronti di una delle Madonne più invocata del territorio”.

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