L’Europa non riconosce il risultato falsificato dell’elezione
La risposta del presidente bielorusso non si è fatta attendere, definendo la questione come un affare interno e non sentendosi quindi in dovere di notificare all’Occidente la data della sua inaugurazione. “Penso che le leggi bielorusse non ci obblighino a notificare alcun Paese occidentale. Si tratta di un affare interno. Tutte le critiche sembrano dire la stessa cosa: un segreto o un mistero. Sapete, circa 2.000 persone, compresi i militari, sono state invitate alla cerimonia di inaugurazione. È praticamente impossibile mantenere un segreto in questo modo” ha detto Lukashenko, che ancora non ha svelato la data ufficiale.
“Questa cosiddetta inaugurazione è una farsa. In realtà oggi Lukashenko è solamente andato in pensione”, aveva commentato la leader dell’opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya. “Ciò significa che le sue direttive alle forze dell’ordine non sono più legittime e non sono eseguibili. Io, Svetlana Tikhanovskaya, sono l’unico leader eletto dal popolo bielorusso. E il nostro compito ora è costruire insieme una nuova Bielorussia“.
Intanto l’opposizione, guidata Pavel Latushko, membro del Presidio del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa, ha in programma di iniziare una nuova protesta ‘a oltranza’: “non accetteremo mai i brogli e chiediamo nuova elezioni. Stiamo esortando tutti a fare una campagna di disobbedienza a oltranza” e aggiungendo di vivere una sitazione senza precedenti.