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Emergenza Oncologica a Catanzaro: Mancano Aghi per Chemioterapia, Pazienti in Sofferenza

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L’ospedale di Catanzaro sta fronteggiando una grave situazione di mancanza di aghi per la chemioterapia, costringendo i pazienti affetti da tumore a lunghe attese e aumentando l’ansia tra chi è già provato dalla malattia. La testimonianza di una figlia di un’84enne con neoplasia mette in luce il problema: «Due settimane fa le è stato fatto l’accesso da una mano, ed è molto pericoloso».

Luana Costa
Giornalista
3 aprile 2025
20:58

Fabiola, 50 anni e affetta da tumore al colon, e Fortunata, 84 anni e con un tumore alla vescica, si trovano entrambe in cura presso il presidio Ciaccio-de Lellis dell’azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro. Hanno speso tutta la mattinata in attesa di capire se avrebbero potuto ricevere il trattamento chemioterapico, un problema che si sta ripetendo da settimane a causa del mancato approvvigionamento di aghi specifici per l’infusione.

Il Ruolo Cruciale dell’Ago di Huber

Il dispositivo mancante è l’ago di Huber, essenziale insieme al port-a-cath, un sistema di accesso venoso a lungo termine utilizzato dai pazienti oncologici per ricevere trattamenti come chemioterapia e immunoterapia. A seguito della mancanza, Fortunata, che ha già subito un intervento per l’inserimento del port-a-cath, si è vista costretta a ricevere la chemioterapia con un normale ago venoso.

Una Situazione Comportante Rischi

Il marito di Katia, che ha accompagnato Fortunata, descrive la frustrazione della situazione: «I sanitari bucano il braccio del paziente fino a quando non trovano una vena». Katia racconta di come, dopo il prelievo, abbiano lasciato la cannula nel braccio della madre a causa dell’incertezza sulla disponibilità degli aghi.

Difficoltà negli Approvvigionamenti

«Ci hanno detto che gli aghi sarebbero dovuti arrivare da Lamezia Terme o dal Pugliese – riferisce Katia – ma non è la prima volta che succede. Due lunedì fa è accaduto lo stesso, e l’accesso è stato fatto alla mano, un metodo rischioso».

Una Lotta Quotidiana per i Pazienti

Il marito di Katia commenta l’assurdità della situazione: «I malati oncologici affrontano già le loro sfide, non è giusto che debbano sopportare anche questo stress». Solo un numero selezionato di pazienti ha ricevuto gli aghi giunti in ospedale, prioritariamente quelli che necessitano dell’infusione continua del farmaco.

Mattinate di Attesa Ingiustificata

Fabiola, arrivata presto in ospedale, ha dovuto aspettare fino alle 13.30 per ricevere finalmente l’ago necessario, dopo aver appreso che non ce n’erano disponibili. «Senza ago, non avrei potuto fare la terapia», confida, lamentando anche le difficoltà burocratiche che i pazienti devono affrontare.

Slot Prenotazioni da Incubo

Prenotare una semplice TAC è diventato complicato. Prima, i pazienti oncologici avevano accesso prioritario al sistema di prenotazione, ora non è più così. «Ci perdiamo nelle liste d’attesa – racconta Fabiola – e a volte i sistemi di prenotazione sono confusi. Questa mattina dovevo regolarizzare una ricetta, ho seguito direttive contrastanti, e ho passato ore a fare la spola», conclude con frustrazione.

In sintesi, la situazione attuale nell’oncologia di Catanzaro sottolinea un grave deficit di risorse, compromettendo il trattamento dei pazienti e causando loro ulteriore stress in un momento già difficile.

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