L’Ebola è una piaga sociale che sta distruggendo milioni di vite nella Repubblica Democratica del Congo. Il bilancio di Salve the Children.
L’epidemia di Ebola che ha colpito la Repubblica Democratica del Congo sta mietendo milioni di vittime. Secondo Save the Children più di 500 bambini hanno perso la vita, con un picco di vittime registrato in particolare negli ultimi sei mesi. Il fenomeno è denunciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e lavora per sensibilizzare le popolazioni. “Nei sei mesi successivi al 1 agosto 2018, quando l’Ebola ha cominciato a diffondersi nel Paese, i decessi tra i bambini erano meno di 100, mentre si sono più che quadruplicati negli ultimi mesi, sottolinea l’Organizzazione. In totale, circa 740 minori sono stati infettati dal virus dall’inizio dell’epidemia”, riferisce l’Organizzazione in un comunicato. Oltre agli evidenti danni per la salute, che portati alle estreme conseguenze determinano la morte degli ammalati, bisogna sottolineare che il virus rappresenta anche un rischio di stigmatizzazione sociale per chi ne è affetto. I malati, quindi, vengono spesso isolati o abbandonati, lasciati in balia di ogni tipo di abuso e sfruttamento, anche nei gruppi armati. Inoltre molti bambini smettono di andare a scuola dopo aver perso i genitori, poiché non c’è più nessuno in grado di pagare le tasse scolastiche o perché le scuole vengono chiuse a causa dell’insicurezza costante.
“I team di Save the Children che operano nella Repubblica Democratica del Congo sono impegnati sul campo sin dalla prima settimana della diffusione dell’epidemia di Ebola e da allora sono state raggiunte più di 1,1 milioni di persone, di cui più di 834.000 bambini”. In più, l’Organizzazione lavora con il Ministero della Salute per prevenire e controllare le infezioni, e assicurarsi che i servizi igienico-sanitari nelle cliniche vengano erogati costantemente. “Grazie alle nostre attività di sensibilizzazione delle comunità, solo lo scorso giugno, abbiamo raggiunto 58.290 famiglie e più di 245.000 persone, tra cui oltre 110.000 bambini, attraverso messaggi salvavita sulla prevenzione e l’individuazione dell’Ebola”, scrivono.