DMX non ce l’ha fatta. Il rapper ha perso la sua battaglia per la vita dopo essere rimasto in stato vegetativo per una settimana a causa di un attacco di cuore provocato da una overdose.
DMX, il cui vero nome era Earl Simmons, aveva 50 anni e lascia 15 figli. “E’ con tristezza che annunciamo – si legge in una dichiarazione della famiglia – che il nostro amato DMX è scomparso all’età di 50 anni all’ospedale di White Plains”.
Star dell’hip hop, candidato ai Grammy e disco di platino quattro volte con l’album del debutto It’s Dark and Hell is Hot (1998), DMX non aveva mai tenuto nascosti i suoi problemi con la droga. Come egli stesso raccontò, la sua prima esperienza fu a 14 anni fumando crack. Nel 2019 decise di ricoverarsi in un centro di disintossicazione. Cresciuto negli Yonkers, periferia di New York, ebbe un’infanzia piuttosto difficile tra abusi fisici e abbandono da parte dei genitori. Difficoltà che lo portarono ad essere manesco e impulsivo oltre che a commettere furti. Finì anche in galera. La via di salvezza arrivò con la musica, l’hip hop. Gli inizi furono come DJ e il suo nome d’arte deriva dalla drum machine digitale DMX, ma è anche l’acronimo di ‘Dark Man X’. “Ho imparato che dovevo affrontare le cose che mi ferivano – disse in un’intervista -. Non avevo qualcuno con cui parlare. Nei quartieri nessuno vuole ascoltare. Parlare dei tuoi problemi è considerato un segno di debolezza. Invece è la cosa più coraggiosa che puoi fare”.
Da cristiano DMX leggeva la Bibbia tutti i giorni e credeva nell’amore di Gesù Cristo. Era padre di 15 figli, l’ultimo nato nel 2016: i primi quattro avuti dalla moglie Tashera Simmons, sposata nel 1999, da cui divorziò sopo undici anni, gli altri frutto di relazioni extra coniugali o occasionali. Dopo il successo del primo album, il suo secondo, Flesh of My Flesh, Blood of My Blood’, uscì nello stesso anno e divenne tre volte disco di platino. Sulla copertina DMX appare ricoperto di sangue. In tutta la sua carriera ha pubblicato otto album ed è stato candidato tre volte ai Grammy. Nel 2000 è stato anche nominato ‘Favorite Rap/Hip Hop Artist’ agli American Music Awards. Il rapper ha avuto anche qualche esperienza da attore: è apparso in film come Belly, Romeo Must Die, Exit Wounds, Cradle 2 the Grave e Last Hour. Nel 2006 è stato protagonista della serie reality ‘DMX: Soul of a Man’. Nel 2003 ha pubblicato l’autobiografia ‘E.A.R.L.: The Autobiography of DMX’.