Nato a Bologna nel 1950, Lolli era fra i cantautori italiani più impegnati, non solo politicamente: in una trentina d’anni, ha inciso più di venti album.
“Una brutta notizia. Se n’è andato Claudio Lolli”, scrive su facebook l’assessore comunale alla cultura Matteo Lepore, sottolineando che Bologna “perde un suo cantautore e un poeta forse troppo dimenticato” e “solo poche settimane fa alcuni suoi amici mi avevano fermato suggerendomi di andarlo a trovare, di premiarlo anche per dargli forza nella sua lunga malattia”. Alla famiglia Lepore ha espresso “le più sentite condoglianze anche del Comune di Bologna”.
Nato a Bologna nel 1950, Lolli era fra i cantautori italiani più impegnati, non solo politicamente: in una trentina d’anni, ha inciso una ventina di album, trattando temi come l’amicizia (Michel), le difficoltà (Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita), problematiche sociali e culturali (Ho visto anche degli zingari felici). Dagli anni Ottanta aveva insegnato in una scuola superiore. L’anno scorso aveva vinto il premio Tenco.
