Ad accorgersene per primi erano stati più di due anni fa gli operatori del Serd, allora coordinati dal dottor Vincenzo Lamartora: “Dopo quasi due decenni di oblìo l’eroina è tornata a far capolino in Valle d’Aosta e soprattutto nel capoluogo”, ammoniva il medico. La vera emergenza però sembravano essere le nuove, micidiali droghe sintetiche per le quali, stando ai dati diffusi nel 2016 dal Servizio dipendenze della Usl Vda, ogni due giorni almeno un giovane residente in Valle o i suoi genitori si rivolgevano al Serd chiedendo aiuto: praticamente, un’epidemia. Le indagini delle Forze dell’ordine sullo spaccio di stupefacenti non si sono mai fermate e i recenti esiti di alcune inchieste (l’ultima in ordine è della Squadra mobile di Aosta con quattro arresti nel febbraio scorso) stanno confermando la validità dell’allarme lanciato a suo tempo dagli operatori sanitari: l’eroina si sta ritagliando una fetta importante del mercato dello spaccio di droga in Valle. E’ ‘roba’ più potente di quella che circolava negli anni Settanta e Ottanta e negli ultimi cinque anni ha causato diverse morti anche nella nostra regione.
E come se non bastasse, a dimostrare l’incremento dell’uso di eroina ci sono i volontari dell’associazione Quartiere Cogne onlus di Aosta impegnati nelle corvée di pulizia ormai settimanali del quartiere: “Troviamo sempre più siringhe nei giardini, nei cortili, negli spazi comuni. La raccolta è quasi raddoppiata in meno di un anno”. Che al ‘Cogne’ circoli eroina da tempo non è un mistero per nessuno dei residenti, molti dei quali sembrano ormai rassegnati alla convivenza con un problema che oggi, con le tante iniziative di prevenzione, la videosorveglianza quasi capillare del territorio e molta più informazione disponibile rispetto al passato, dovrebbe essere solo un brutto ricordo.