Sono stati individuati i nuovi concessionari dei due ex caselli di piazza Cinque Giornate e del dazio est di piazza XXIV Maggio. I tre edifici storici, messi a bando lo scorso agosto dal Comune di Milano, che ne è il proprietario, sono stati assegnati stamani all’esito dei lavori della commissione di gara.
Il casello est di Porta Ticinese ha ricevuto undici offerte, fra le quali si è classificato primo Taboga Sas, che gestisce l’Osteria del Binari in via Tortona. La società ha presentato il progetto tecnico che ha conseguito il punteggio più alto. Quanto alla proposta economica, per i 335 metri quadri su tre livelli dell’ex sede della dogana sulla Darsena verserà un canone di 97mila euro all’anno, più che raddoppiando la cifra a base d’asta di 44.987 euro.
Una sola offerta invece per il casello nord di piazza Cinque Giornate. La sede dell’antico dazio di Porta Vittoria, sulla quale oggi è l’insegna di un’agenzia di viaggi, mantiene la stessa destinazione per i prossimi 12 anni con l’aggiudicazione a L’astrolabio Srl: la società ha offerto per i 140 metri quadri del piccolo edificio neoclassico un canone annuo di 48mila euro, su una base d’asta di 41.618 euro.
Il dazio sul lato sud di piazza Cinque Giornate, oggi libero, ha ricevuto due offerte. Viene aggiudicato a G.G.srl per attività di ristoro ed espositive ad un canone annuo di 55mila euro. Così come l’edificio gemello sull’altro lato della piazza, ha pianta quadrata, disposto su tre livelli, con un portico architravato sorretto da quattro pilastri, finiture in pietra lavorata a bugnato e decorazioni.
“Continuiamo a perseguire un obiettivo di gestione degli immobili – afferma l’assessore al Patrimonio, Emmanuel Conte – dinamica e coerente con i cambiamenti sociali, economici ed urbanistici della città. Il patrimonio comunale è il risultato delle ‘tante’ città che Milano è stata ed assolve ad un complesso variegato di funzioni fondamentali per lo sviluppo della città. In questo contesto il piano di valorizzazione degli ex caselli doganali è non solo una ricerca di messa a reddito, se pur necessaria considerando la stretta sulle finanze degli enti locali, ma tende a ricollegarli alla vita quotidiana della città, rendendoli spazi attrattivi e accessibili”.