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Delitto Nada Cella: un imputato in meno a processo

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Marisa Bacchioni, madre di Marco Soracco, è stata esclusa dal processo riguardante l’omicidio di Nada Cella, avvenuto nel 1996. Cella era una segretaria uccisa nell’ufficio di Soracco a Chiavari. Bacchioni era inizialmente accusata di favoreggiamento, mentre Anna Lucia Cecere è accusata dell’omicidio.

L’uscita di scena di Bacchioni dal processo è avvenuta in seguito a una richiesta del suo avvocato, Andrea Vernazza, che rappresenta anche Soracco. Vernazza ha presentato una perizia medica del Dr. Marco Lagazzi che afferma che Bacchioni, che ha 93 anni, non è in grado di intendere e di volere e quindi di partecipare al procedimento legale.

Sulla base della perizia medica, la Corte d’Assise, presieduta da Massimo Cusatti, ha deciso di sospendere il processo nei suoi confronti, ritenendo non necessaria un’ulteriore valutazione specialistica.

Secondo Vernazza, Bacchioni è tecnicamente esclusa dal processo a causa dell’ordinanza del presidente, confermando le sue cattive condizioni di salute e l’età avanzata. Soracco ha dichiarato che sua madre è stata recentemente ricoverata in ospedale per una polmonite, il che ha ulteriormente complicato la situazione.

Inizialmente, Bacchioni e Soracco erano accusati anche di aver rilasciato false dichiarazioni al pubblico ministero, ma queste accuse sono state separate per un potenziale processo d’appello.

Il coinvolgimento di Marisa Bacchioni è stato un punto focale ricorrente nelle indagini. Durante un’udienza precedente, l’ex capo della polizia di Chiavari, Pasquale Zazzaro, ha testimoniato che Bacchioni era stata vista pulire macchie di sangue sulla scena del crimine, giustificando le sue azioni come semplice adempimento del suo dovere. È anche accusata di aver protetto Anna Lucia Cecere, trattenendo informazioni chiave.

La Testimonianza di Lorenza Signorini

Lorenza Signorini, figlia di Egle Sanguineti e sorella di Luciana Signorini (che era stata precedentemente indagata e scagionata), ha fornito una lunga testimonianza. Il giudice Cusatti ha ripetutamente ammonito Signorini a causa della sua difficoltà nel ricordare le dichiarazioni che aveva fatto durante la riapertura delle indagini.

Signorini ha raccontato le conversazioni con sua madre riguardo al terribile omicidio. Ha affermato che sua madre aveva menzionato di aver sentito dei passi e forse di aver visto Soracco lasciare l’edificio prima del solito il giorno del crimine. Signorini non ricordava esattamente come sua madre avrebbe potuto vedere Soracco, suggerendo che avrebbe potuto essere attraverso una piccola fessura in una porta.

Il pubblico ministero, Gabriella Dotto, ha interrogato Signorini su precedenti dichiarazioni in cui affermava che sua madre aveva visto Soracco andarsene. Signorini ha confermato che sua madre le aveva detto che Soracco se ne era andato prima degli altri.

Il tribunale ha deciso di includere le dichiarazioni del 2021 di Signorini nel fascicolo del caso.

Dubbi riguardanti le Tempistiche e le Intercettazioni

Lorenza Signorini ha spesso rifiutato di rispondere a domande per conto della madre defunta, esprimendo incertezza sui tempi esatti degli eventi. Ha riconosciuto che sua madre potrebbe aver confuso i dettagli.

Il pubblico ministero ha interrogato Signorini su conversazioni intercettate in cui esprimeva riluttanza a parlare con la polizia. Mentre Signorini affermava che sua madre aveva parlato in un interrogatorio iniziale, il pubblico ministero ha sottolineato che non c’era menzione di un uomo che scendeva le scale nella dichiarazione iniziale di sua madre del 6 maggio 1996, ma lo aveva menzionato il 13 giugno. Signorini non ha saputo spiegare questo cambiamento nel racconto di sua madre.

Tensioni con Soracco

L’udienza ha rivelato controversie documentate e relazioni tese tra le famiglie Signorini e Soracco, insieme a commenti sulla pressione esercitata dagli investigatori. Il giudice Cusatti ha fatto riferimento a una conversazione intercettata che evidenziava l’animosità tra le famiglie. Signorini ha confermato che la famiglia Soracco avrebbe parlato negativamente di suo padre, suggerendo che potesse essere il colpevole.

Il pubblico ministero ha anche sollevato una conversazione intercettata in cui Lorenza Signorini si riferiva a qualcuno come a una “bastarda” che “vuole tormentare” e ha ipotizzato: “Sarà stata lei ad uccidere quella ragazza?”. Signorini ha ammesso che questo avrebbe potuto riferirsi a sua sorella, Luciana, ma ha attribuito i commenti allo stress del momento e al passare di 30 anni.

Infine, Signorini ha dichiarato di aver visto Anna Lucia Cecere prima, ma non ricordava l’occasione specifica.

Soracco ha commentato che le dichiarazioni di Signorini riguardo alla sua famiglia non erano una novità ed erano già parte del processo, quindi si sarebbe astenuto dal commentare.

L’articolo è stato scritto da Francesco Li Noce e pubblicato su GenovaToday il 6 marzo 2025.

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