L’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha espresso il suo forte disappunto nei confronti della gestione del Bari Calcio, dichiarando di sentirsi “tradito come tifoso”. Durante un incontro con i tifosi biancorossi, organizzato per discutere la controversa multiproprietà del club detenuta da Filmauro (famiglia De Laurentiis, proprietaria anche del Napoli), Decaro ha affermato: “Si è rotto un rapporto che non si sanerebbe neanche andando in Serie A. Ho stigmatizzato in prima persona alcuni episodi e dichiarazioni”.
Decaro ha ripercorso le vicende del 2018, quando il Bari, dopo il fallimento e la retrocessione in Serie D, si trovava senza titolo sportivo. Ha ricordato che, su richiesta della FIGC, fu pubblicato un bando per manifestazioni di interesse (il primo del suo genere in Italia) per affidare il titolo sportivo del club, con scadenza per l’iscrizione al campionato fissata al 6 agosto.
“Parteciparono 11 società,” ha spiegato Decaro, “ma solo tre presentarono la documentazione completa. La commissione valutò l’esperienza a livello professionistico e propose i De Laurentiis e un’altra società. La decisione finale spettava a me. Io scelsi De Laurentiis e, nelle condizioni di allora, rifarei la stessa scelta.”
Riguardo alla promozione in Serie A sfiorata nel 2023, che avrebbe costretto i De Laurentiis a cedere il club, Decaro ha rivelato che la vendita era già in fase avanzata: “Avevano ormai venduto, erano tre persone e io le ho conosciute,” riferendosi ai potenziali acquirenti, “tre imprenditori italiani. Però non siamo andati in Serie A”.