Zero morti conteggiati per Covid ieri a Londra, come non succedeva da sei mesi: lo confermano i dati disaggregati diffusi da Public Health England ripresi dai media del Regno, dopo che le cifre nazionali diffuse domenica su un totale di decessi giornalieri ridotto a 19 in tutto il Regno Unito. L’indicazione si giova del ritardo statistico su parte dei dati del weekend, ma comunque conferma una tendenza al calo delle vittime ai minimi da inizio pandemia.
I medici londinesi parlano di risultato “fantastico” notando la parallela riduzione dei ricoveri, con non più di una media di “1 o 2 morti ogni due giorni” nelle terapie intensive.
E torna in vigore da oggi in Inghilterra la cosiddetta ‘regola del 6’, che allarga la possibilità dei contatti sociali fino a 6 persone di due nuclei familiari diversi, nell’ambito dell’allentamento graduale e a tappe del lockdown (in vigore da ormai tre mesi) annunciato da Boris Johnson nelle scorse settimane: allentamento che resta comunque cauto e condizionato all’andamento “dei dati, non a date” prestabilite, come ribadito nelle scorse ore dallo stesso premier Tory britannico, malgrado il Regno Unito continui a correre sul fronte dei vaccini con quasi 34 milioni di dosi somministrate (oltre 30 milioni di persone sottoposte alla prima iniezione, secondo l’aggiornamento di ieri, e oltre 3 milioni e mezzo di richiami).
L’altra novità odierna – dopo la riapertura delle scuole d’inizio marzo – riguarda la ripresa delle attività sportive individuali all’aperto (tennis o golf). Mentre restano per ora chiusi negozi non essenziali, pub, ristoranti (salvo asporto), cinema, teatri, piscine e luoghi d’intrattenimento. Per negozi e parrucchieri la riapertura, se la tendenza al calo dei contagi da Covid proseguirà, è fissata per il 12 aprile, quando tornerà ad essere consentito anche il servizio solo all’aperto in pub e ristoranti; mentre per cinema, teatri e locali al chiuso se ne riparlerà nella seconda metà di maggio, quando potrebbero essere riviste pure alcun vincoli sui viaggi interni. Per i viaggi internazionali, l’attività alberghiera e gli eventi pubblici collettivi una speranza di normalizzazione è indicata non prima del 21 giugno.