Frosinone, [Data pubblicazione articolo] – La Corte di Giustizia Tributaria di Frosinone si trova di fronte alla possibile soppressione e accorpamento con Latina, una decisione che sta suscitando polemiche. I dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) relativi al 2023 mostrano un aumento dei procedimenti pendenti (958, saliti poi a 1.462 a settembre 2024) e dei tempi di deposito delle sentenze, che raggiungono in media i 117 giorni, posizionando Frosinone tra le corti più lente d’Italia.
Nel 2023 sono stati definiti 537 procedimenti, a fronte di 859 nuovi arrivi. L’arretrato pesa: 20 procedimenti sono in sospeso da oltre 5 anni. Sebbene i tempi medi di risoluzione dei processi siano diminuiti (318 giorni nel 2023), la lentezza nel deposito delle sentenze desta preoccupazione.
Le cause pendenti coinvolgono principalmente l’Agenzia delle Entrate (34,8%), l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (25,1%) e gli enti territoriali (22,8%). La maggior parte dei procedimenti riguarda tributi erariali (60,9%).
Il valore medio dei ricorsi si attesta a 82.720 euro. A fronte di un organico di soli 11 giudici (contro i 30 previsti), ogni giudice gestisce in media 105,9 ricorsi. La soppressione della corte, pertanto, solleva interrogativi sull’efficienza del sistema tributario locale.