La didattica a distanza non è più solo consigliata ma diventa obbligatoria: il decreto che contiene le misure in vista della chiusura dell’anno scolastico e degli esami di Stato e di terza media, che dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri, prevederebbe, tra le altre, anche questa novità: la didattica a distanza dovrà essere assicurata, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione. “In corrispondenza della sospensione – si legge infatti nella bozza del decreto – il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza”. Per le festività di Pasqua però le lezioni a distanza si fermeranno, dal 9 al 14 compresi, il calendario scolastico al momento non è stato modificato, nè ci sono indicazioni diverse da parte del Ministero dell’Istruzione. E’ fatta salva la possibilità delle scuole, data l’autonomia, che si possa decidere qualche giorno di ‘recupero’ dei giorni di lezione persi nel caso in cui vi sia pieno accordo tra le varie componenti della scuola. Intanto la bozza del decreto che era circolata nelle ore scorse sarebbe stata oggetto di modifiche.
A destare critiche era stata soprattutto la parte in cui si prevedeva che durante lo stato di emergenza il ministro dell’Istruzione non avesse l’obbligo di sottoporre i provvedimenti al Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi). “Il parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione va ascoltato ma va velocizzato il tempo in cui deve dare risposte. Certo, non possiamo sottrargli prerogative”, ragiona parlando con l’ANSA la responsabile scuola del Pd, Camilla Sgambato. E tra i parlamentari, anche di maggioranza, c’è chi comincia a ragionare anche sulla possibilità che il concorso straordinario per la stabilizzazione dei docenti precari da almeno 3 anni si svolga per soli titoli. Una tesi, questa, sposata da tempo dal senatore della Lega Mario Pittoni. “E’ possibile – osserva – che a settembre l’anno scolastico debba riprendere con la didattica a distanza a cui si aggiunge il problema dei 200 mila insegnanti precari, pari al 25% del corpo docente: due bombe pronte a esplodere”.
Per questo Pittoni, che è anche responsabile scuola per il partito, propone, per risolvere il secondo problema, un grande piano di stabilizzazione dei docenti precari, con un concorso per soli titoli per i docenti che insegnano da almeno 36 mesi. E’ quindi possibile che la seconda parte del decreto, che comprende il ruolo del Cspi e i concorsi, venga modificata o addirittura stralciata. Sembra invece rimanere valido il testo nella parte in cui fissa la dead line al 18 maggio: se per quella data si rientrerà in classe, gli esami di maturità si svolgeranno con lo scritto di italiano il 17 giugno e poi una seconda prova decisa dalle commissioni interne cui farà seguito l’orale. In caso contrario, l’esame si svolgerà unicamente in forma orale in modalità a distanza. Tutti dovrebbero poi essere ammessi a classe successiva, ma con il recupero debiti dal 1 settembre. “Stiamo preparando un decreto per accompagnare, con responsabilità e serietà, la scuola e i nostri ragazzi verso la fine di questo anno scolastico e l’inizio del prossimo”, fa sapere la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.