Si è chiusa, in questi ultimi giorni, la sessione 2019 del tanto atteso 1° Esame di abilitazione CONI per diventare Agenti sportivi, stabilito dalla nota legge del dicembre 2017, che ha reintrodotto l’obbligo del superamento dello stesso per l’iscrizione all’Albo/Registro per poter poi esercitare l’attività di “Procuratore sportivo”.
D’ora in poi, insomma, chiunque voglia esercitare l’attività di Agente, dovrà svolgere (e superare) un vero e proprio esame per poi iscriversi al Registro del CONI, in quanto la norma riporta testualmente “agli sportivi e alle Società affiliate ad una Federazione sportiva è vietato avvalersi di soggetti non iscritti al Registro, pena la nullità dei contratti”.
Hanno aderito al doppio Bando di iscrizione, promulgato dal CONI, oltre 1.500 candidati, dei quali hanno superato la prova scritta e quella orale, risultando idonei, solo in 106, a dimostrazione della difficoltà di un esame che permetterà solo a chi è effettivamente preparato, nelle materie di cui alla normativa, di poter svolgere questa ambita professione. Il Bando d’esame, lo ricordiamo, prevedeva una prova scritta, tramite test a risposta multipla, ed una orale su argomenti quali Giustizia sportiva, Ordinamento sportivo, Professionismo sportivo, Antidoping, Diritto privato generale, Diritto Amministrativo generale ed infine Regolamento CONI degli Agenti sportivi. Inoltre il bando è stato accompagnato da una giuria di tutto rispetto.
Naturalmente, come è noto, la maggior parte di chi accede a questa professione vuole trovare sbocco lavorativo nel mondo del Calcio, sin dalla prossima finestra di mercato del gennaio 2020, ma, ormai, tutte le Federazioni sportive italiane – che hanno al loro interno atleti professionisti – hanno sempre più rapporti con la figura del Procuratore/Agente sportivo e, sicuramente, molti di questi “nuovi Procuratori” si presenteranno per superare l’esame specialistico che ogni Federazione sta organizzando per la costituzione del proprio Registro Agenti interno.