Emiliano: “Opera Importante che Nasce su un Bene Confiscato”
Oggi è stato effettuato un sopralluogo nella struttura di Venneri e Savino, confermando la conclusione del “Villaggio Trenta Ore per la Vita Agebeo” a Bari, realizzato su un terreno confiscato alla mafia e destinato all’accoglienza di piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie.
La struttura, ora completata, sarà resa funzionante tra circa due mesi con l’allestimento degli arredi. Il villaggio è situato su un terreno di proprietà comunale, a ridosso del Policlinico di Bari, dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” e dell’Anthea Hospital gruppo GVM. Il progetto è stato finanziato attraverso l’avviso regionale “Dal Bene Confiscato al Bene Riutilizzato e Strategie di Comunità per uno Sviluppo Responsabile e Sostenibile”, con risorse del POR Puglia 2014-2020, per un costo totale di circa 1,7 milioni di euro, di cui un milione come contributo della Regione Puglia.
Il sopralluogo odierno ha coinvolto il segretario generale della Presidenza della Regione Puglia, Roberto Venneri, il dirigente regionale della sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia sociale, Giuseppe Savino, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bari, Giuseppe Galasso, e il presidente di A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo Onlus, Michele Farina.
Il villaggio è composto da 10 moduli abitativi a un solo livello, di cui 8 dedicati ad accoglienza e abitazione, 1 a reception e amministrazione, e 1 a attività di riabilitazione psicologica e socio-sanitaria per familiari e piccoli pazienti.
Ogni alloggio, climatizzato internamente, offre una superficie utile di circa 47 mq e può ospitare fino a 4 membri del nucleo familiare, con camera da letto, soggiorno/pranzo/cucina e bagno con doccia. All’esterno sono presenti parcheggio, giardino e parco giochi.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha commentato: “Un’opera molto importante che nasce su iniziativa del Comune di Bari, della Regione Puglia e dell’Associazione Agebeo, per ospitare genitori e familiari di bambini che ricevono cure oncologiche. Molto importante anche perché nasce su un bene confiscato alla mafia.”
Il progetto rappresenta un esempio di buona pratica di collaborazione tra pubblico e privato sociale, promuovendo azioni di antimafia sociale, legalità e riutilizzo di beni confiscati a fini sociali. La conclusione dei lavori è prevista entro il 2026, permettendo la circolazione di treni completamente elettrici e contribuendo agli standard di sviluppo sostenibile.
Le dichiarazioni di Venneri e Farina sono disponibili tramite i seguenti link: